Nutrici di se, Iod Edizioni


Parlare della "complessità generativa" e di dove stiano andando oggi le donne, è una sfida difficile da raccogliere. Una sfida che, però, non ha spaventato le tre autrici di questo testo curato da Cinzia Caputo (psicologo analista) co-autrice, con Antonella Palmisano (ricercatrice presso il CNR)  e  Marina Boniello (consuelor filosofico) di "Nutrici di se", edito dalla Iod.

Un titolo che è già di per sé un manifesto, dove l'accento mancante sta ad indicare l'apertura al dubbio, alla scoperta di percorsi femminili differenti, a prescindere da quello della maternità.
Una donna che non ha avuto figli, per caso o per scelta, si può dire abbia fallito il proprio ruolo sociale e personale o, piuttosto, la si deve pensare come un essere che ha deciso di incontrare il proprio "animus" su un piano differente?

Le circa cento pagine del testo scorrono velocemente attraverso le diverse testimonianze e l'incontro col Mito e gli Archetipi che permettono la costituzione della nostra coscienza.

Può, una donna, pensarsi realizzata solo attraverso la maternità? E quanto incide, il nostro primo mondo, sulle scelte che compiamo? Perché siamo state, se accade, troppo a lungo "figlie", piuttosto che compagne capaci di mettere al mondo un essere da accudire?

I nomi delle protagoniste che, coraggiosamente, raccontano se stesse in questo libro, si fondono con quelli di Artemide, Era, Demetra, con tutte le divinità femminili che  rappresentano le varie dinamiche psichiche della femminilità. Le vicende narrate sono umanissime, sofferte, sentite: in esse sprofonda tutto l'essere. 
Sono tanti i modi di pensarsi donne intorno al "desiderio". Una potenza, questa, che non può e non deve ruotare intorno all'unico progetto pensabile - un tempo - per una donna, ossia la maternità.

Scrive Cinzia Caputo: "L'intento di questo volume è di offrire alle donne e agli uomini che sceglieranno di leggere queste testimonianze, una prospettiva di apertura alla vita, nella speranza che nuove rappresentazioni soppiantino quelle vecchie, inaugurino nuove geometrie della mente, modi di correlare le cose, persone ed esperienze, ancora non prevedibili".


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