Cinzia
Ti vidi per la prima volta in una libreria, per una conferenza. Il tema dell’incontro era “La realtà non esiste”. C'era forse anche un punto interrogativo, dopo questa frase, non ricordo. Giuseppe parlava, ti vedevo di spalle, poi ti voltasti. Eri bella, Cinzia. Avvolgente, forte. L’altra sera, tra veglia e sonno, m’è apparso un volto che non era il tuo ma che gli somigliava. I capelli chiari, scuri sulla scriminatura, gli occhi espressivi. Cos’era, dimmi, un messaggio per me? In quale altra vita ci incontreremo di nuovo, puoi svelarmelo? Perché accadrà, ne sono certa. L’ultima volta che ti ho sentita al telefono risalivi dalla spiaggia, faceva molto caldo. Il sole picchiava forte, ero davanti al mare, non potevo sapere che non ti avrei più risentita... Le piccole confidenze che mi facevi. La c omplicità tra donne, i tuoi capelli tagliati corti, tu al bar della stazione di Napoli che chiedevi un caffè, mentre scacciavi il pensiero di tuo padre, col suo corpo diventato così picc