Post

Visualizzazione dei post da 2013

La casa di Schiele

Immagine
Che Sara Cancellieri e Igor Verrilli abbiano dedicato la propria associazione al grande artista austriaco non ha fatto che aumentare l'ammirazione che ho per entrambi. Venerdì scorso, 13 dicembre, Igor e Sara sono stati ospiti d'onore a un'affollatissima cena-baratto organizzata presso la Libreria Masone, nella serata del dopo Gas. Un momento associativo di grande bellezza a cui partecipo da mesi con piacere, che consente uno scambio di cibo ed esperienze (di vita, poetiche, artistiche) spontaneo ed arricchente. E' stata una serata assai bella, spesa all'insegna della buona alimentazione ( locale e consumata in nome della filiera corta) e di un'arte che nasce e si sviluppa sul territorio. Igor, che ha vissuto diverso tempo a Termoli, è tornato nella sua città e, con 'La casa di Schiele' (https://www.facebook.com/lacasadischiele?ref=hl), la neonata associazione culturale, vuole rilanciare, attraverso mostre, workshop, corsi di pittura e scultura, un di

Dal grano al pane - il progetto di Ciro Pirone & C.

Immagine
Ciro Pirone Sono tempi duri, per i consumatori: sversamenti selvaggi, acqua inquinata, grani non certificati, celiachie in aumento, per non parlare di malattie più gravi. Non siamo più garantiti su nulla. Ma, in molte città, tra cui Benevento, si muovono Gruppi di Acquisto Solidali, impegnati a fornire cibo salubre e di qualità. Tra coloro che, da anni, si occupano di produrre alimenti sani (e, devo dire, deliziosi n.d.r.), c'è Ciro Pirone, titolare dell'azienda Rucasa. Assieme ad altri amici, gestisce una piccola fattoria che produce pane e affini e trasforma le derrate alimentari. Rucasa è socia dell'associazione WWOF e può, cosi, ospitare persone da tutto il mondo per far vedere loro che si può vivere in modo diverso. E', ancora, fornitrice GAS a Benevento, Torre del Greco e San Giorgio a Cremano. Fa parte di 'Ragnatela Resistente', 'Genuino Clandestino' e 'Cortocircuito', "spazi" dove esprime la sua politica e dove, insie

Ansouis (consigli di viaggio)

Immagine
Ansouis è un paesino provenzale situato nel Luberon. E' stato dichiarato uno dei più bei villaggi di Francia e monumento nazionale; le sue costruzioni risalgono al XV secolo e nulla, in questo luogo, sembra essere stato intaccato dal tempo. Chiaramente, la bellezza di Ansouis è da attribuire alla capacità dei francesi di avere cura del loro patrimonio storico-culturale. Tra l'altro, questo villaggio sorge non lontano da Lourmarin , altro incantevole posto dove è sepolto Camus . Una volta arrivati, ci si trova in un dedalo di vicoli fuori dal tempo, che sorprendono ad ogni svolta e a ogni angolo di passo. La cura dei dettagli è ovunque, nelle stradine, sui davanzali ricolmi di fiori, nel recupero degli oggetti che arredano i portoni, come per un invito ad entrare nelle case silenziose e raccolte. Un'atmosfera di pace e armonia prende davvero l'anima. Desidero segnalare un posto dove dormire: 'Un patio en Luberon' , che è un b&b incantevole, arredato in sti

L'importanza dei luoghi comuni, di Marcello Fois

Immagine
Due sorelle. Due caratteri agli antipodi. Due destini apparentemente diversi. Un unico mondo, il primo, quello dei genitori,le accomuna. Per il resto, Alessandra è quadrata, pignola, aggressiva e rancorosa. Marinella no, appare fragile, si stupisce della vita e delle persone come farebbe una adolescente, eppure ha quarantotto anni. Sono gemelle, Alessandra e Marinella. Il padre le ha lasciate che avevano solo otto anni, ma il tempo è passato senza che le ferite si siano rimarginate, per loro. In un appartamento spettrale, abitato da suoni e antiche paure, le due sorelle proveranno a fare i conti con se stesse, senza riuscirci. Il romanzo di Marcello Fois prende allo stomaco, che è poi esattamente quello che l'autore vuole, e snuda le ferite di ognuno di noi. Le nostre due metà, i nostri modi di essere, ciò che abbiamo rinnegato e quello che siamo stati, talvolta. Il nostro doppio, insomma. La fragile Marinella (che perde tutte le battaglie ma vince la guerra), è meno indifesa d

A proposito di un convegno, e di Sandra Petrignani

Immagine
Posto di nuovo alcuni appunti presi diversi anni fa ad un convegno a Narni a cui partecipai. Nel rileggerli ho provato tenerezza e mi è venuta in mente quella bella e brava scrittrice che è la Petrignani, di cui lessi 'La scrittrice abita qui', un viaggio nelle case - e nelle vite - delle più grandi autrici di sempre. Questi appunti furono ripresi dal sito di Art'Empori, con qualche strafalcione, un po' di tempo fa, e facevano parte di quel mondo immaginifico e avventuroso che fu per me il mio primo blog sulla piattaforma Splinder, poi dismessa. "Le invitate al convegno parlano, con un fervore quasi religioso, di mondi opposti: gli spostamenti del femminile rispetto al prima, l’alterità col maschio. Molti gli interventi interessanti. Eppure. Non sento alcuna contrapposizione con l’uomo di cui ho imparato a leggere, col tempo, fragilità e contraddizioni. Non siamo meglio, non siamo peggio. Siamo e basta. Altro da me è solo l’estraneo in cui non mi riconosco: Pen

Cercando Emma - indagini intorno a un romanzo

Immagine
Chi non conosce Madame Bovary?  Emma è la nostra vicina di casa, è l'alter ego allo specchio. E' l'umorale, l'amorale, la volubile signora che tradisce suo marito, che non bada alla casa, che non ama sua figlia. Emma è tutto ciò che vi è di più disprezzabile in una donna. Eppure. Da sempre siamo attratti da lei, dal vuoto la abita. 'Madame Bovary sono io', disse Gustave Flaubert, consapevole che tutto ciò che odiava in Emma era in realtà una proiezione di sé. Flaubert fu un disgustato amatore di donne, nonostante (o forse proprio) a causa del suo aspetto poco attraente; compensava con l'intelligenza e la seduttività le scarse doti fisiche e amava di tanto in tanto anche uomini, così come racconta nelle lettere spedite durante i suoi viaggi in Oriente. Era legato alla madre a doppio filo e non s'assumeva alcun impegno nei confronti delle persone che incontrava. Sua madre fu il suo alibi più feroce, utile a dissimulare la sua incapacità di viv

Sopravvivere

Immagine
«Se in un uomo vi è qualcosa capace di resistere alle influenze esteriori, allora proprio questo qualcosa potrà resistere anche alla morte del corpo fisico. [...] Se in un uomo vi è qualche cosa, questo qualcosa può sopravvivere; ma se non vi è niente, allora niente può sopravvivere. G.I.Gurdjieff»

Cena baratto ed economia reale

Immagine
Ogni venerdì, presso la libreria Masone di Benevento, dopo la consegna del GAS Arcobaleno (Gruppo d'Acquisto Solidale), si dà il via alla Cena Baratto. Con essa si sperimenta una nuova forma di aggregazione artistica che origina dai cibi e dai suoi riti. Con le Cene Baratto si cerca di stabilire una coesione tra i soci produttori e consumatori del GAS e chiunque voglia avere un rapporto responsabile con il cibo e con l'arte. Essa diviene così un presidio territoriale per resistere alla crisi offrendo altresì maggiori opportunità per una inclusione nella comunità locale. Lo scambio di competenze alimentari e artistiche diventa il luogo di fusione tra i soci del GAS Arcobaleno, fautori di un'economia solidale, e i promotori di Art'Empori, movimento, quest'ultimo, per una fruizione artistica responsabile e non delegata. "Per parteciparvi non serve molto, basta barattare un cibo cucinato, una performance artistica, un sapere concreto o un'esperienza che in

Filiere corte

Immagine
Ci sono luoghi identitari, dove stai bene perché senti intorno a te energie positive. Mi piacerebbe scriverne e lo farò nei prossimi giorni. Intanto, per stasera, ho preparato stoviglie e bicchieri e mi preparo a sentire come si fa a creare una filiera corta, dalla farina al pane. Questo, mentre si mangiano le melanzane di Rocco e il cous cous di Brunella. Eludendo i vari ristoranti, il caos, le file, il nulla degli inutili bla-bla. In nome dell'ambiente, contro gli sversamenti, il cibo che ammala, il consumo inconsapevole. Sarebbe bello che ci fossero molti posti così: già che ne esista qualcuno, come questo, è un miracolo. Posti che vanno sognati, voluti, creati. Dove sia possibile by-passare gli individualismi o almeno ricollocarli nella giusta ottica. Dove il sistema non la fa da padrone. Ve ne parlerò.

'Avere a cuore il mondo' di Carmela Longo.

Immagine
Carmela Longo ha deciso sin da ragazzina cosa fare della sua vita. Ha stabilito di diventare psicoterapeuta e di occuparsi di volontariato e associazionismo. E ci è riuscita (benissimo, aggiungo io). Sabato 19 ottobre, nei locali della Libreria Masone, ha presentato la sua ultima fatica letteraria, 'Avere a cuore il mondo', edito da Meridiana. 'Questo libro è un bilancio', ci ha detto Carmela, 'un condensato di ciò che ho capito finora'. Alla presenza di tante persone, l'autrice ci ha regalato un incontro corale, ripercorrendo la strada fatta, sentita come un vero e proprio percorso evolutivo (nel frattempo sono nati anche tre, amatissimi figli). 'La domanda che mi sono sempre posta è: come possiamo fare tutti per migliorare il mondo? Soprattutto in tempi come questi che viviamo, dominati dal conflitto, dal rancore e dall'incapacità di assumerci delle responsabilità'. (Qui sopra, una bella immagine di Carmela, nel suo ruolo di cl

Josef K., ovvero del bancario medio

Immagine
C’è un signore molto distinto, di cui non faccio il nome che, talvolta (e sempre temendo di essere invadente), si ferma davanti alla mia scrivania e mi parla di libri e di poesia. Il fatto è che non è semplice parlare di letteratura nel contesto in cui lavoro. Ma lui mi aggiorna, con aria compita, lasciandomi ritagli di giornale che potrebbero interessarmi e andando via subito dopo. Una volta mi ha detto, en passant, che c’era, nei miei versi, come  "una ricerca … nei confronti di qualcosa che è apparso per un momento e che poi è scomparso”. L’altro giorno mi ha fatto dono della pagina culturale del ‘Corriere della Sera’ dove c’era un bell’articolo di Sergio Bocconi dedicato ad autori come Pontiggia - ma anche Kafka – e al lavoro in banca. L’ho letto avidamente perché l'autore dell'articolo cercava di comprendere come mai quest’attività professionale abbia ispirato tanta letteratura e pagine d’inchiostro. Molti anni fa, scrive Bocconi, ‘il lavoro del bancario rapp

L'età del desiderio secondo Jennie Fields

Immagine
‘L’età del desiderio’ , di Jennie Fields (Neri Pozza Editore) è davvero un gran bel libro.  Si rifà al capolavoro di Edith Wharton 'L'età dell'innocenza'  che valse alla scrittrice americana il Premio Pulitzer . Questo romanzo fu in parte ispirato dall'infelice matrimonio della scrittrice con il marito Teddy, banchiere di dodici anni più grande, instabile mentalmente e caratterialmente.  L’incontro con Morton Fullerton , amico di Henry James e giornalista del 'The Times', nonché grande seduttore (era bisessuale), sconvolse a la ragionevole esistenza di Edith. La Fields concentra il suo romanzo proprio su questa passione, affidando il racconto ai dialoghi tra la Wharton e la sua segretaria, la quale divenne - in breve tempo - depositaria dei segreti della scrittrice e testimone silenziosa di un amore impossibile.  Nel romanzo si muovono personaggi ricreati mirabilmente: Edith, soprattutto, donna abituata a dominarsi, a costruire l'esistente e a analizzarl

Intervista a Gianni Manusacchio - Il Molise non esiste. Come valorizzare il proprio territorio senza contributi istituzionali.

Immagine
Gianni Manusacchio nasce a Torino nel 1970. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma, ma la sua passione artistica trova piena forma nel cinema e nel teatro. Dal ‘97 ha prodotto, scritto e diretto diversi corti, reportages e documentari. Ha vinto premi e menzioni speciali e collaborato, tramite il fotografo Settanni, di cui è stato assistente, con Mario Monicelli e Lina Wertmuller. Nel 2005 mette in scena la sua prima regia teatrale con “Delirio a due” di Ionesco e inizia una costante collaborazione come aiuto-regia dell’attore, autore, regista Claudio Carafoli. Nel 2006 ha realizzato un documentario sulla disabilità, prodotto dal Dipartimento V del Comune di Roma, dal titolo “Noi abitiamo qui”, mentre è del 2008 la regia teatrale di “Interrail”, scritto da Massimiliano Bruno. Dal 2010 ad oggi, Gianni è docente di cinematografia presso il Liceo Scientifico del Convitto Nazionale “Mario Pagano” di Campobasso. Il suo impegno per il territorio molisano, dove è cresciuto, si evi
Immagine
Avremmo potuto essere noi

'Michael mio', di Amos Oz

Immagine
(Appunti a proposito di un libro letto molti anni fa, opera di uno scrittore che amo molto).  (...) Il libro mi piace subito, per quanto non lo trovi di facile lettura. Oz non è per tutti i palati, lo so bene. Però mi pare di conoscerla, questa Hannah che non ha alcun desiderio di pietrificarsi...Mi pare di vederla muoversi sotto il cielo della sua città, dove tutto è intossicato dall'ansia di un domani che non arriva. Sento, pagina dopo pagina, l'attesa e il dolore. Dall'incanto dell'innamoramento - stato nascente che rende tutto possibile - al lento adattarsi alle logiche sociali. Perchè ci si sposa, alla fine? Forse per rinunciare alla diversità, intesa come stimolo all' individuazione?  Il mondo di Hannah è fatto di gesti quotidiani e di pensieri scomodi, perché resistono: trovano ovunque barriere e gli anni passano, vuoti.  "Svegliati, Michael, svegliati, per l'amor di Dio. Io sono pronta, aspetto da sempre". Michael guarda al passato come

L'Italia oggi

Shabby style

Immagine
Lo stile Shabby! Lo trovo incantevole. La bellezza straordinaria dell'oggetto utilizzato da altri; della coperta sdrucita, dell'ammaccatura vintage, dei segni e dei solchi nei mobili. Lampadari, sgabelli, lampade, tappeti. Trovo utile (ed ecosostenibile) lo stile shabby: è low cost, nasce sotto il segno del riciclo, del riutilizzo e del non-spreco. Mestoli, tovaglie, caraffe; librerie, libri, oggetti vissuti, quadri dagli anni cinquanta, sedie della Mitteleuropa. Una passione... Oggetti che si possono recuperare dai rigattieri, per pochissimo prezzo; che si possono reinterpretare e riscrivere. Qui e di sotto, il b & b L'Epicerie, ad Aix En Provence, dove ho soggiornato. In perfetto stile shabby!