Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Le ore

Immagine
Si chiede, mentre spinge il carrello attraverso il supermercato o si fa pettinare i capelli, se tutte le altre donne non stiano pensando, a un certo livello o a un altro, la medesima cosa: ecco lo spirito brillante, la donna dei dolori, la donna delle gioie trascendenti, che preferirebbe essere altrove, che ha acconsentito a sbrigare compiti semplici ed essenzialmente sciocchi, esaminare i pomodori, sedere sotto un casco asciugacapelli, perché questa è la sua arte, questo è il suo dovere. "The hours", Michael Cunningham

nel blu

Immagine
Il primo bagno di questa estate l'ho fatto gettandomi da uno scoglio di Torre Pozzella, tra i granchietti che sgusciavano via veloci e le alghe che mi fluttuavano tra le dita dei piedi. Lo scoglio era appuntito e si allungava verso il mare aperto ma, per qualche ragione che ignoro, non ho avuto alcun timore di affacciarmi sul blu, sbilanciata verso un desiderio che mi rincorreva da mesi, dopo tanta clausura. L'acqua era gelida e immobile e il mio colorito lasciava molto a desiderare, oscillando tra il pallido e il verdognolo, da buona olivastra. Ma non me n'è fregato niente della cellulite, dei chili di troppo, della pancetta che spuntava dagli slip del costume. Mi sono mostrata al mondo così com'ero, felice e indifferente.  E' di nuovo estate, mi sono detta, e la parola ESTATE è deflagrata dentro di me come mai prima. Estate, estate, estate, ho ripetuto, e nuotavo e respiravo e guardavo il mio corpo confondersi col blu, galleggiare sul blu, essere il b

Il morbo di P.

Immagine
P. riposa, o almeno così sembra all’infermiera che entra con passo felpato nell’area dei ricoveri di media intensità. È un momento di relativa calma e la donna ne approfitta per verificare il livello della fisiologica nelle flebo. La funzionalità meccanica e l’intelligenza dei respiratori consente ai malati di restare in vita. P. avverte la presenza della donna accanto a sé, ma non ha la forza di aprire gli occhi. Nella sua mente, tra veglia e sonno, le immagini fluttuano e si sovrappongono, come tessere di un mosaico. P. sente, o crede di sentire, il rombo di un motore e le voci da un altoparlante che annunciano il prossimo volo. È davanti alla cassa del bar e sta ordinando un caffè macchiato. Osserva i gesti del cassiere, le mani che gli porgono il resto, quindi sente ancora un rumore di passi e di ruote di carrelli e trolley trascinati sul pavimento. Poi ecco che sprofonda dolcemente in un sonno ritmato solo dallo stantuffo sincrono del respiratore. Una settimana prima s