Un ritratto di Caterina II di Russia, già sessantenne "Caro Grimm, mi sento sfinita, ho mani e piedi gonfi, non vedo bene. Ho appena sfamato gli uccelli, li guardo posarsi sul davanzale della mia finestra ogni mattina. Uno svolazzo, un battito d'ali, spargo briciole di pane in attesa che arrivino. Sono diventata romantica. Sono una donna sola. Poi, stamane, un colpo di vento ha spalancato le imposte e il freddo che saliva dalla Neva m'ha stretto il cuore. Per un lungo istante mi sono vista riflessa nei vetri: il mio viso senza più contorni, le guance smorte. Non ti piacerei, mio caro Grimm, sono diventata una vecchia donna senza fascino. Allora ho chiuso in fretta i battenti e mi sono detta: 'Presto sediamoci, facciamo il punto, ricominciamo'. Così, ho deciso di scriverti. Da quella volta, dal giorno del mio sessantaduesimo compleanno, non ho portato più i capelli sciolti sulle spalle. Un taglio netto, un addio al passato, diresti tu. La mia vita, il