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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

I tre giorni di Pompei, di Alberto Angela

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Erano vent'anni che Alberto Angela si interessava all'argomento e, vuoi per lavoro, vuoi per passione, visitava Pompei. Ne è venuto fuori un gran bel libro, "I tre giorni di Pompei", edito da Rizzoli nel mese di novembre del 2014 (490 pp). L'argomento ha sempre appassionato anche me, da lettrice e turista curiosa. Ma chi può restare immune al fascino di certe storie? Ogni volta, visitando gli scavi pompeiani, si resta sorpresi dalla bellezza e dall'armonia del luogo: eppure, proprio in quello spazio geografico, si svolse la più grande tragedia dell'antichità. Tre giorni furono sufficienti a cancellare Pompei ed Ercolano, fare numerose vittime a Stabia, Oplontis, Capua e a radere al suolo le numerose masserie e imponenti domus  che si sviluppavano nelle campagne e lungo la costa. La collina in lontananza non si era ancora trasformata nell'attuale Vesuvio, vi si facevano pascolare le greggi anche se, in certi tratti, il terreno appariva s

Giustizia per Erri De Luca - un intervento di Alessio Masone

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http://www.artempori.it/artempori/2015/01/22/una-giustizia-sostenibile-per-erri-de-luca-reati-occulti-e-diritto-naturale-alla-tutela-dei-territori/ [di Alessio Masone ] Sempre più numerose sono le convenzioni normative sorte per tutelare il cittadino nei suoi diritti. Ma questo legiferare in ogni spazio umano innalza una barriera sempre più insostenibile tra ethos e nomos, tra diritto naturale e diritto normato (cd. positivo) che incentiva una separazione tra le persone, ormai escluse l’una dall’altra. . I cittadini, delegando alle norme codificate e ai tribunali, perdono l’attitudine a verificare in prima persona cosa sia etico nel caso concreto. Le parti coinvolte, invece di gestire la controversia come occasione per includere le ragioni dell’altro e rivedere il proprio rapporto con i diritti, si appellano passivamente alla violenza della forma giuridica che genera esclusione. Non a caso, i tribunali sono il luogo dell’acredine, dell’incomunicabilità e, molto spesso, della s

Inno all'uomo che non accetta di scindersi

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  Con quella qualità dei grandi pugili: incassare e rimanere saldi, ingurgitare grappa dalla bottiglia aver preso sbornie sub e superatomiche lasciare i sandali sul bordo del cratere come Empedocle e poi giù a capofitto, non dire: ritorno non pensare: mezzo e mezzo, mollare i tumuli delle talpe ai nani che vogliono farsi grandi, pranzare allround a casa propria non scindersi e saper dar via anche la vittoria - un inno a un uomo siffatto.

Loredana La Peccerella, tra realtà e fantasia

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Sono alla seconda intervista a un'artista che considero 'resistente'. Anche questa volta, si tratta di una donna e di un'amica, Loredana La Peccerella. Una bella immagine di Loredana Siamo davanti ad uno schermo muto, accoccolate sul divano di casa sua, tra le mani una tazzina di caffè. "La voglia di esibirmi è nata in me sin da bambina, con la partecipazione a uno Zecchino d'oro di tantissimi anni fa...Spedii il tagliando ritagliandolo dal giornale, senza nemmeno imbustarlo, e fui convocata. Il brano era 'Quarantaquattro gatti'". Loredana La Peccerella ironizza, come sempre ama fare, su se stessa e sul suo approccio al palcoscenico. Ha fatto teatro per anni, coltiva progetti anche adesso - uno pure con la sottoscritta, ancora in fase di elaborazione - , cercando di conciliare le sue molte vite (anche quella di insegnante) in una sola. "Ho fatto parte della Cooperativa Artisti Riuniti Sanniti: ballavo e cantavo nel coro. Quind

La vita di Adele

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                                                                 Adele è giovane, avida di esperienze. Si innamora, cade, si rialza. Sceglie di amare una donna: forse folgorata da uno sguardo, dal desiderio di conoscere se stessa. Inizia così la sua formazione sentimentale e sessuale, in un crescendo intenso e commovente. E' questa, in poche righe, la trama del pluripremiato film " La vita di Adele ", storia di un amore irripetibile e - per cio' stesso - doloroso . Nulla di mieloso o melodrammatico, anzi: la pellicola arriva allo spettatore, scena dopo scena, con geniale durezza. Splendida la fotografia e le riprese di interni. E' la storia di un'evoluzione, nel dolore e attraverso la fatica di comprendere. Adele dice addio al grande amore della sua vita e avanza da sola verso se stessa. Mai più come prima. La vita di Adele - in alcuni paesi noto anche come 'Blue Is the Warmest Colour' è un film del 2013, diretto da Abd

Cinzia Caputo, tra psicanalisi e letteratura

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Questa è la prima di una serie di interviste ad amiche scrittrici, poetesse e artiste che intendono la scrittura - e l'arte, in tutte le sue declinazioni - come forma di resistenza. Nella foto, Cinzia Caputo Cinzia Caputo , Psicologo Analista, è stata Responsabile per la sezione campana del progetto Itinerari della Psiche ed é Socio della Società Italiana di Psiconeuroimmunologia. Lavora a Napoli presso un centro di riabilitazione, dove svolge attività di psicodiagnosi e psicoterapia per bambini e adolescenti; collabora con l’equipe del "Laboratorio della Fiaba", che svolge attività di psicoterapia di gruppo per bambini autistici e psicotici e per i loro genitori. Da sempre coniuga arte e psicologia analitica . Ha pubblicato diversi articoli su questo argomento (vedi Emily Dickinson, L’arte per l’essere in: Giornale Storico di Psicologia Dinamica, Vol. XVII, Gennaio ’93/ 33, Napoli) e vari libri di poesie. Si occupa di fiabe, di poesia e di narrazione, sia nella

Christian Mirra e Cielo Libre

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"Chi non conosce la propria storia è destinato a riviverla".  Alcuni momenti dell'incontro. Le foto sono di Alessio Masone. http://www.artempori.it/artempori/2015/01/07/christina-mirra-e-cielo-libre-illustrazioni-e-fumetto-per-le-poesie-dei-prigionieri-politici-argentini/ Ecco, di seguito, il testo dell'articolo apparso sul sito di Art'Empori. Potrebbe essere questo l'esergo dell'incontro dello scorso venerdì 3 gennaio, organizzato nei locali della libreria Masone di Benevento e dedicato a "Cielo Libre - Imaginar la Libertad", raccolta di poesie dei prigionieri politici argentini. Un periodo tremendo, quello della dittatura militare in Argentina (1976-1983) , periodo che conta circa trentamila desaparecidos, oppositori che non hanno più fatto ritorno a casa. Christian Mirra, autore dei disegni a corredo delle poesie, è stato ospite della serata e ha ricordato come già Hitler avesse fondato la politica dell'olocausto