Il desiderio di essere come Piccolo : note a margine sul libro premiato con lo 'Strega'
Confesso di avere una predilezione per i perdenti. Proprio come lui, Francesco Piccolo. Il mio approccio al suo strombazzato romanzo è stato dunque di estrema diffidenza. L’ho letto quando già del suo libro si discuteva (troppo) sui giornali e molto lo si criticava. Il solito scrittore corteggiato in TV, invitato da Fazio, dunque un uomo di sinistra ‘qualunquista’, per giunta nostalgico di Berlinguer. Invece. Invece il suo ‘Il desiderio di essere come TUTTI’ è un bel libro. Anche se – come una parte della critica ha stabilito - non è un romanzo, né un saggio, né un racconto lungo, né un memoir. E’ bello, semplicemente. Di quei testi che dici: avrei voluto scriverlo io . Piccolo è intelligente e la prova sta nel fatto che, nel suo testo, pagina dopo pagina, mette in evidenza luci, e soprattutto ombre, sue e della sinistra. Insomma: non pretende di avere ragione. Di più: sembra sincero. Le domande che si pone sono: si può stare nel mondo senza appartenergli? Si può aspira