Quello che non so di me ~ Antonietta Gnerre
Recensione e fotografia di Antonella Rosa Quello che non so di me. È stato un dono, oltre che un privilegio, leggere le poesie di Antonietta Gnerre in anteprima. Quello che non so di me. (S)velarsi in versi. La misura di un nome, l’eco di un “io” umano in metamorfosi. «Per non dimenticarmi chiedo perdono, / curo le cicatrici sulle mani. / Mi confesso al ramo che osserva. / Ora tutte le donne che sono stata / sono in silenzio, / le chiamo con il mio nome. / Le libero dalle parole e dai suoni / della mia vita.» Quello che non so di me. Una (r)esistenza, tra vita e arte. La (ri)nascita è nel sogno, in un’alba silenziosa in cui “tutto” è miracolosamente come deve essere. «I nostri sogni si cercano / dalle cifre delle correnti. / Ora siamo nascosti nel miracolo di un’alba. / Ogni tanto alziamo le braccia / per sentire se siamo vivi.» Matrice autobiografica. Trasposizione di un vissuto, rappresentazione di una fusione atavica tra l’Immaginazione e la Natura che ci circonda, specchio dell’Ide