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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Il Francesco di Mario Bertin e il Vangelo preso alla lettera di Tullia Bartolini — 23 marzo 2013 — MagazineRoma.it.

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Il Francesco di Mario Bertin ha un viso assorto e occhi malinconici, un’aureola appena visibile dietro il capo. Dalla copertina dell’omonimo romanzo non ammicca, eppure attrae per la sua immediata semplicità. Non poteva certo immaginare, lo scrittore, che, pochi mesi dopo la pubblicazione del suo testo, sarebbe diventato Papa un uomo che avrebbe fatto suo - per la prima volta e con coraggio - il nome del poverello di Assisi. Non potevo immaginarlo io, quando ho comprato il libro, intitolato appunto Francesco (187 pagine molto ben scritte, edito da Castelvecchi nel gennaio di quest’anno), appena poche ore prima della fumata bianca, in un pomeriggio distratto da altro. La solita biografia del Santo, si potrebbe pensare. D’altronde, non era certo la prima a cui mi dedicavo, attratta da sempre dal giullare di dio e dalla sua vicenda umana. Eppure, il libro di Bertin ha qualcosa di nuovo e di diverso. Non è una biografia romanzata e non è neppure un saggio. E’ qualcosa di differente

Primavera poetica a Verona

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E' stata una Primavera poetica bagnata dalla pioggia ma partecipata dal basso e molto sentita, quella del 23 marzo scorso, a Verona. Un'idea da ripetere, magari in gemellaggio, anche qui a Benevento dove, negli anni scorsi, fu in parte realizzata da gruppi come il 'Gruppo Franco', associazione dedicata al grande Niccolò e di cui era membro, tra gli altri, il compianto Emanuele Di Donato. Quella fu davvero poesia in libertà tra i vicoli, alla riscoperta dei monumenti della città e, soprattutto, senza vessilli istituzionali, né contributi da parte del Comune. Poesia itinerante e coraggiosa pure questa dei veronesi, che prova a dar voce agli ultimi, agli artisti assassinati dai regimi, ai poeti che pagano il prezzo alto della vita per lanciare un messaggio di pace e di libertà. Poesia mediterranea, in vernacolo, ma anche poesia russa, libera e, soprattutto, versi resistenti, che nascono dal basso e che gridano verità. Assieme ad autori noti, convivono poeti di strada men

Salmo

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Dio mio. Mi sporgo sul luogo che tu non abiti e che tuttavia ti nasconde in cerca di un senso contro il richiamo del nulla. Sei tenebra. Eterna. Aleggi su acque deserte. Dentro il tuo abisso affondo gli occhi e la mia ansia. Come può celare la notte parole che non si possono dire? E come può il tuo grembo custodire una vita che non nasce? Il mio desiderio di te attinge a una sorgente prosciugata. È fatto di parole che non significano nulla, pietre abbandonate ai venti del deserto. Oltre i bastioni di quali galassie si nasconde ed esplode l'amen ove approderà in capo a mille crocifissioni la nostra storia? Ove risuonerà la Parola senza più parole che racchiude tutte le parole, la Parola che dirà se stessa senza fine. Nel giorno in cui chi semina mieterà. Anche. E i monti stilleranno vino. Anche. E miele. Dal tempo vedo affiorare il mio tempo per poi ripiombare là di nuovo. Un guizzo pare sul velo dell'acqua che beve per un istante la luna. Neanche un impercettibile tonfo nel s

Francesco, di Mario Bertin

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"Passava da un estremo all'estremo opposto. C'erano giorni che bruciavano nell'estasi (...). Una fiamma in cui pareva volersi liberare, come di un peso, di tutto. E giorni in cui precipitava in uno stato di isolamento stupefatto, tagliato fuori dall'animazione del mondo consueto. Correva ancora alla preghiera, ma disperatamente (...). E, infine, ce n'erano altri di giorni,simili a quelli di sempre, simili a quelli di un tempo, quando la vita con le sue occupazioni e i suoi deliri lo travolgeva e lo ubriacava, colmandolo di serenità e spensieratezza. Mai la sua vita era stata così libera, o forse così vuota, e mai i suoi sentimenti erano tanto dipesi dagli atteggiamenti degli altri. Un perdente: ecco come appariva. Doveva spezzare l'incanto, e riprendere in mano il suo destino. Ricominciare a tessere il disegno della sua avventura. Doveva scegliere. Solo così avrebbe ritrovato il senso perduto, la direzione al suo disorientato vagare".

Primavera poetica a Verona - mappa delle letture poetiche itineranti.

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O VITA, DONO TERRIBILE DEL DIO . Dal 18 AL 23 marzo 2013, a Verona , il Festival della poesia 2013 è dedicato a GABRIELE D'ANNUNZIO a centocinquant'anni dalla nascita. Allo Spazio Joy, il 23 marzo, ore 11,00, ci sarò anch'io!
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