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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

Il suo sangue

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'Un tempo ero lì, nell'ora in cui i segreti erano messaggi da custodire. Si entrava abbacinati dal nitore del cielo, stremati dalla strada lunga di polvere, spaventati dal presagio che sarebbe stato svelato. Assisa e distante, la Pizia masticava foglie di alloro a occhi chiusi. Sapeva già ogni cosa, rideva stridula degli astanti col fiato mozzo che le s'inginocchiavano ai piedi. A Delfi il mondo s'accartocciava: non c'era più né oriente né occidente, tutto era solo destino, presagio, partenza (...) I bambini, vestiti di bianco e d'oro, correvano verso l'entrata del tempio, la polvere si alzava tutt'intorno a loro, bianca e spessa... Allora la Pizia, infastidita, avvolgeva il capo nel mantello, masticando e sputando. Di lontano, il Parnaso emanava vapori finché, rapide, le nuvole precipitavano nelle valli, rosa e blu (...). Quando la Pizia fosse caduta in ginocchio, stremata dalle sue stesse parole, il destino si sarebbe compiuto. Lungo i pendii della