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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

Lentamente, lui si abituava

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Lentamente, lui si abituava a questo: che lei lasciasse, dimenticasse cose da lui Dei fiammiferi, un fazzoletto quando aveva pianto, una scarpa dei suoi figli, i suoi guanti, i suoi occhiali talvolta. Lui, in generale, dormiva quando lei partiva, era stanco. Sapeva che lei restava lì, da lui, a fumare sigarette e a pensare a Dio sa cosa. Era al mattino che scopriva gli oggetti dimenticati. Lei non smetteva di dimenticare e di lasciare le sue cose da lui. Il suo reggiseno. Le sue sigarette. Il suo accendino, un libro per l’infanzia Il suo astuccio per gli occhiali I suoi sandali (Sarà rientrata a piedi nudi) I suoi fazzoletti I suoi cappelli, soprattutto i suoi capelli Ce n’erano dappertutto, di suoi capelli Sul cuscino, nel bagno, in cucina. Un vero e proprio incubo. I suoi capelli neri, dappertutto, in tutto l’appartamento. L’ultima volta, aveva dimenticato le sue mani. Due mani senza anelli, posate sul bordo del tavolo, immobili, sanguinanti un po’ ai polsi dove le aveva selezionate.