Budapest, bella e premeditata

Il Palazzo del Parlamento 
Ponte delle catene
Il Bastione
Interni del New York Café, considerato il più bello del mondo

 


Città astratta e premeditata, per ripetere le parole con le quali Dostoevskij descriveva San Pietroburgo, Budapest è tra le capitali più visitate al mondo (nel 2024 era al sessantaduesimo posto). Ci ero già stata diversi anni fa e non mi era entrata nel cuore. 

Stavolta, complice un'ottobrata fantastica, mi è piaciuta di più, per quanto anche adesso l'abbia trovata senza un'anima precisa. Insomma, l'impressione dell'altra volta è rimasta la stessa, ma ci ho fatto pace. Budapest è una capitale elegante, magnifica, sontuosa, e questo è innegabile.  Città dalla storia tumultuosa, più volte distrutta - nel 1945, le feroci battaglie tra le truppe tedesche e ungheresi e l'Armata Rossa la misero a ferro e fuoco - ha saputo rinascere come un'araba fenice. Merita sicuramente una visita, anche prolungata.  Fondata dai Celti, occupata dai Romani, governata dalle tribu' magiare, divenne capitale nel 1361 e, successivamente, fu dominio turco e poi austriaco. La storia recente l'ha vista liberarsi dal giogo comunista per recuperare finalmente la sua libertà: nel 1989 nacque la Repubblica Popolare di Ungheria.









Liberty Bridge

Interni del Café Gerberaud


Un attento progetto di recupero ha consentito, negli anni, la completa ricostruzione della città, dopo i danni subiti a causa della seconda guerra mondiale. Palazzi eleganti, alti non più di tre piani, in uno stile che vuol ricordare i fasti dell'impero asburgico; pochi i grattacieli, moltissimo verde, piazzette e parchi. Tanta modernità nell'arredo urbano, perfino i cassonetti della spazzatura, in centro storico, sono pezzi di design. La perfezione, però, ha tolto "anima" ai luoghi, a mio avviso; al contrario di quanto è accaduto a Varsavia, il cui centro storico è stato dichiarato patrimonio UNESCO per la ricostruzione davvero fedele al passato della città. 

Il palazzo reale (la più antica costruzione ancora esistente di Budapest, in ungherese Budavari Palota), svetta maestoso sulla collina di Buda. 

Risale al 1400 ed era il castello usato dai re Ungheresi. Distrutto e ricostruito più volte nel corso dei secoli è, soprattutto di notte, un colpo d'occhio conturbante: frutto di stratificazioni e rinascite avvenute nei millenni, lo si raggiunge attraversando uno dei tanti ponti sul Danubio, superando lo sbarramento di scale mobili, guglie finte e contaminazioni moderne. Gli ambienti sono stati interamente ripensati per restituirli ai visitatori: il palazzo è inserito tra i beni UNESCO e, nei secoli, è stato adibito a diverse funzioni. All'interno vi si trova il Museo Storico di Buda, diviso su quattro piani, e la Galleria Nazionale Ungherese. 


Interni del Palazzo reale

La collina di Gellert

Gita sul battello

Suggestivo, il Bastione dei pescatori (in ungherese Halaszbastya, Fisherman's Bastion) costruito tra la fine dell'800 e gli inizi del novecento in stile neogotico e neoromanico, sorge accanto alla chiesa di Mattia. Quest'ultima, fondata nel 1015 e più volte distrutta, è stata poi ricostruita in stile neogotico nel 1873.

Al di sotto del Bastione, si può vedere quel che resta del quartiere medievale che, un tempo, sorgeva ai piedi del castello. Poche case, in realtà, hanno resistito al tempo e alle bombe e fanno intuire quanto bella deve essere stata Buda. Se si ha tempo, una visita ai bagni termali (il più famoso è lo Széchenyi) è d'obbligo; durante i fine settimana, è bene prenotare.

Buda Pest vennero unite alla fine dell'800. Prima erano entità distinte e separate: Buda era centro di potere e sede dei regnanti, mentre Pest era polo industriale e commerciale. Anche oggi conservano un'atmosfera che, seppur labilmente, le distingue.

Le sponde del Danubio sono collegate da ben 9 ponti. Il più famoso è quello detto delle catene di Széchenyi, inaugurato nel 1849, e divenuto il simbolo della capitale ungherese. Bellissimo anche il ponte della Libertà (Liberty bridge), lungo circa 333 metri ed edificato nel 1894, recentemente ristrutturato. 

Se si è a Budapest, da non perdere è una visita al Mercato coperto, costruito alla fine dell'800. Sorge sul lato di Pest, dinanzi al Liberty bridge, ed è noto col nome di Nagyvásárcsarnok. Dal punto di vista gastronomico offre i prodotti più disparati, dai salumi, ai formaggi, ai dolci tipici. Può essere gradevole fare una sosta culinaria presso il Pipa Etterem, dove si possono degustare zuppe calde e ottimi secondi di carne a un prezzo non proprio economico.


Il Ponte delle catene

Interni del Rustico Etterem

Per una pausa, il caffè storico più gettonato è il "New York Café", molto instagrammato, elegante ma... finto: è definito il caffè più bello del mondo e un cappuccino costa 13,00 euro. Ha sale eleganti, vi si respira un'atmosfera ottocentesca e, senza dubbio, il restauro curato dalla Boscolo - che ha rilevato l'hotel presso cui sorge (l'Anantara New York Palace) - è notevole. Per entrare si fa la fila e non è necessaria la prenotazione. Comunque, a mio modesto avviso, il caffè più bello del mondo non è questo, ma lo tengo per me ;-)).

Personalmente, ho trovato più suggestivo il Café Gerberaud, che sorge nella piazza Vorosmarty Ter: interni curati ed eleganti, vanta anch'esso una storia antica. Frequentato dalla principessa Sissi, risale al 1858, ha arredi in stile Grunderzeit e bei tavolini all'aperto (e ottimi dolci). 

Budapest, va detto, è splendida soprattutto di sera, quando le luci artificiali la illuminano a festa e il Ponte delle catene brilla in tutta la sua maestosità. Di giorno, nei fine settimana, lo street food che si svolge lungo il Danubio è godurioso: un susseguirsi di avventori seduti ai tavoli, davanti a pantagrueliche langos - focacce fritte di forma rotonda, ricoperte di formaggio - e grandi boccali di birra. Anche il giro in battello fino all'isola un tempo denominata "delle lepri" perché era riserva di caccia dei sovrani, non delude: è divenuta un parco pubblico molto frequentato e prende il nome da Santa Margherita d'Ungheria, che qui visse nel XIII secolo. Durante la navigazione, si passa sotto i ponti principali della città e davanti al palazzo del Parlamento (Orszaghaz), risalente ai primi del '900: un colpo d'occhio bellissimo.

Tre giorni di visita possono bastare per vedere Budapest

Credo che questa capitale vada vissuta per essere realmente compresa, senza cadere nelle trappole che  presenta, come ogni luogo turistico; va esplorata nei vicoli, mangiando nei locali che gli studenti universitari prediligono (sono ben trenta gli atenei presenti in città). Da qui si potrebbe partire per esplorare altri luoghi del territorio ungherese, come Esztergom o Eger. Ma, prima di mettersi in viaggio, è bene leggere gli straordinari romanzi di Sandor Marai, che tanto lustro diede all'Ungheria e i cui scritti sono ambientati per lo più a Budapest, tra le sue case e le sue strade.



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