Città analoghe - Antonio Carbone

 


Molto più di un libro fotografico, "Città analoghe", di Antonio Carbone, entra nella mente e nel cuore di noi lettori, quasi dovesse rispondere a domande che ci portiamo dentro da sempre. 

Difficile non "ripensare" a questo libro, non riprendere a sfogliarlo a lettura finita.

Negli anni, talvolta, con Antonio abbiamo sfiorato il tema del viaggio e dei posti che chiedevano un ritorno, la cui architettura generava ricordi. Tinos, Atene, Napoli, città che erano, essenzialmente,  luoghi dell'anima.

In "Città analoghe", l'autore si affida a rimandi e citazioni (ma anche a immagini restituite attraverso una macchina analogica in disuso), e prova a dare una risposta ai quesiti di cui scrivevo prima.

"Qui [ad Atene] si ritorna spesso per un motivo preciso: poter riguadagnare l'inizio. Un po' come per l'amore, ma in fondo c'entra sempre l'amore".

Roma, Atene, Napoli e Buenos Aires: la loro inattualita', la loro immagine fotografata che sembra, alla fine, una sola. Si tratta di una topografia sentimentale, nella distribuzione delle strade, delle piazze, dei monumenti. D'altronde, Kavafis, che Antonio cita, scriveva: "La città ti verrà dietro. Andrai vagando per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere [...]. Altrove non sperare,  non c'è strada per te".

Ed è davvero così: i luoghi si sedimentano dentro di noi e finiscono per assomigliare alla nostra anima.


Antonio Carbone ha lavorato per i canali Mediaset, Rai Sat , Rai Educational e Kataweb. Attualmente è programmista regista per Rai 3. 

(Nota di lettura pubblicata sulle pagine IG e Facebook di Helgoland).

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