Praga, tra Kafka, birra e vecchi caffè

E così,  tornare. Quanti anni sono passati? Quindici, venti?

Lasciamo fare al caso, attraversiamo strade, arriviamo alla Torre delle polveri; guardiamo la Moldava accarezzare gli argini, le piccole talpe sguazzare nel fango, osserviamo la vita lungo il fiume: ragazzi sdraiati al sole, i pedalò che scivolano lenti sull'acqua. Ponte Carlo pullula di persone, si inneggia all'Ucraina, sventolano bandiere gialle e blu.


In questo modo, scopriamo una città che non ricordavamo - non così, almeno: allegra, vivace, luminosa. Abbiamo deciso di viverla attraverso i suoi caffè storici, luogo di incontro di intellettuali, poeti, artisti, o facendo sosta nelle sue birrerie tipiche. 

Kafka, nelle kavarne, ci andava per incontrare gli amici, bombetta calata sul viso, incerto sulle gambe magre di cui si vergognava. Svolgeva un lavoro grigio con dedizione e serietà, ebbe pure una discreta carriera in campo assicurativo. Era ambizioso, certo; ma non ricco di quella tenacia che consente grandi voli. Alla fine la malattia fu la sola cosa a cui seppe aggrapparsi, il resto sbiadiva e diventava fumo ogni volta. Dov'era andato a finire quel ragazzino macilento che il padre svegliava nel cuore della notte e chiudeva sul balcone, all'addiaccio?

Il suo ultimo amore (Dora Diamant) fu concreto e semplice, nella consapevolezza che la tubercolosi non era che lo straripamento della malattia mentale: "Quando sarò morto brucia tutto quello che ho scritto" disse a Max Brod che, fortunatamente, gli disobbedì.

Il Caffè Louvre (nella città nuova, Nové Město) è un perfetto esempio di architettura liberty: una coppia sorseggia il suo the leggendo il giornale. Ogni tanto lui guarda la donna negli occhi, sorride e riprende la lettura. Chiuso durante il periodo sovietico e trasformato in ufficio, il caffè è stato riportato, nel 1992, agli antichi splendori. Intarsi neo-rococò, pareti crema e sangue, grandi specchi e comode sedute: il luogo ideale in cui fare una lunga sosta.


A me è piaciuta molto la Kavárna Obecni dům, situata al piano terra della casa municipale, elegante nei suoi arredi liberty.
Si tratta di una delle caffetterie più belle di Praga, edificata all’inizio del XX secolo. La splendida decorazione è opera dei più importanti pittori e scultori cechi. Si può sostare tutto il tempo che si vuole e vedere entrare ed uscire turisti, praghesi, anziani, giovani, gente di passaggio, avventori distratti...



...Kafka era Praga e Praga era Kafka, difficile smettere di pensare a lui, il grande, immenso scrittore, difficile non immaginarlo mentre sale fino al Castello e raggiunge la casetta azzurra nel Vicolo d'Oro, fittata con sua sorella Ottla per sfuggire al controllo paterno. Gli piaceva camminare, attraversare a passo svelto vicoli e strade di questa città matrigna che lo ghermiva coi suoi artigli.

Cerchiamo la casa in cui nacque. Ora, rispetto a quindici anni fa, è segnalata e appare su un lato di Namesti Franze Kafky, ai margini del quartiere ebraico. A Kafka la città ha dedicato anche un Museo, in Malá Strana, in via Cihelná 635. Il luogo è suggestivo e un po' cupo, pieno di immagini e ricordi e pagine di diario, e poi ci sono le lettere, quelle di Kafka a Milena ("sei un fuoco vivo quale non ho mai visto"), a Felice Bauer, alle donne della sua vita.



Il giorno dopo facciamo colazione al Caffè Imperial, dopo un piccolo tratto a piedi nella zona di Nové Město: anche qui stucchi, charme da 'prima repubblica', decorazioni in maioliche e il tripudio dello stile liberty. Il Caffè è parte dell'hotel omonimo, costruito intorno al 1913 secondo il progetto dell'architetto Jaroslav Benedikt, famoso per le sue decorazioni uniche in ceramica. Cappuccino, cornetto alla crema, il tempo è come sospeso...


Più vicino alla Moldava, a un passo dal ponte che occorre attraversare per giungere al Castello, c'è però il mio Caffè preferito: lo Slavia, in stile Art Deco. Dalle grandi finestre si può godere della vista del Teatro Nazionale e dello stesso Castello. Inaugurato nel 1884, il caffè Slavia ospitò molti artisti famosi tra cui il grande Rainer Maria Rilke. Dalla colazione al pranzo (con piatti tipici cechi), si può degustare di tutto. 



La sera ci si può incontrare e bere qualcosa in un posto rumoroso e allegro, famoso per la sua birra scura, U fleků. Fondato nel 1499, il famoso birrificio è diventato, nel tempo, locanda molto conosciuta dagli stessi praghesi. Siamo lontani dal fascino dei vecchi caffè, ma una sosta qui è d'obbligo. Si mangia carne, patate e salsicce a un prezzo modico. Ma il punto di forza del locale è, appunto, la birra.


Con Annamaria e Mariarita

L'ultimo giorno ci concediamo una sosta di lusso da Danielas by Barock, ristorante a due passi dalla Cattedrale, dove ci siamo fatte coccolare da cibo ottimo (riso speziato e verdure cotte nel wok) e da un servizio d'eccellenza. Davvero consigliato!

🌞

Insomma, Praga dai ritmi lenti, Praga che si risveglia in Primavera e che accoglie i turisti nelle sue strade acciottolate, Praga così cambiata dopo gli anni del comunismo e dell'Urss, Praga dove puoi mangiare con poco e bere ottima birra, Praga rinata, piena di luce, di profumi, di colori, di suoni: grazie!













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