Mostra tattile "Momenti salienti nell'arte e nella fotografia" a Benevento

"Momenti salienti nell’Arte e nella fotografia”, mostra tattile a Benevento

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L'essere umano è in grado di raccontare, attraverso l’arte, la pesantezza e la leggerezza dei corpi; di narrare il dolore, il piacere, la solitudine, la brutalità della vita. L’uomo sa dire, grazie alla creatività, il non esprimibile altrimenti.

Ci sono immagini che hanno fatto la storia: in una di queste, un uomo è tra le braccia del suo soccorritore, sdraiato come il Cristo nella Pietà di Michelangelo; il suo volto è reso diafano dalla morte che sta per ghermirlo. 

In un’altra fotografia, un giovane si tuffa nel vuoto durante l’attentato dell’11 settembre a New York: la sua giacca si apre nel salto, ma il corpo appare composto, pronto a sfidare l’abisso. 

Nel 1969 l'Uomo, con Armstrong, mette piede per la prima volta sulla Luna: la fotografia cristallizza il momento e lo consegna all’eternità.

Grandezza e miseria dell’essere umano, capace di abissi e di risalite, di interconnessione con la meraviglia del mondo e di cortocircuiti: le opere d’arte possono dissodare, come scriveva la Hillesum, “vaste radure di pace” dentro di noi. 

I dipinti, le sculture, le fotografie contaminano perché parlano, gridano, educano, emozionano: si offrono, libere, alla scelta di chi guarda.

Grazie alla Mostra Tattile “Momenti salienti nell’Arte e nella fotografia”, organizzata dall’Associazione Culturale Benevento Inside - da un progetto di Dario D' Auria supportato, nell' esecuzione, dall' esperto di scrittura braille Pasquale Sebastianelli - anche chi può sentire il mondo solo attraverso il tatto potrà immergersi nel luogo del tempo immobile e dell’attimo che racconta l’uomo.

Si tratta di un modello di mostra che supera le barriere visive e che rende fruibile in maniera semplificata, sia al pubblico normovedente che ai portatori di disabilità visiva ed handicap motori, le opere esposte, in una esaltazione dei particolari e, soprattutto, in autonomia. L’arte, dunque, viene qui proposta non solo come esperienza da vedere, bensì anche da vivere.

L'ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, subito dopo l'attentato, mentre viene soccorso


Lorian Ghetzer, scultore italiano di origini austriache, ha messo generosamente a disposizione, per l'esperienza tattile e per tutta la durata della mostra, la sua scultura "L'albero della vita": l'opera riprende un tema ricorrente in campo artistico - soprattutto in ambito pittorico - ed è in pietra travertino. Rappresenta una stele che raccoglie l'acqua quale generatrice di vita, rovesciandola in una vasca che simboleggia il grembo di una donna. Il taglio lineare della pietra, su cui è inciso in ebraico il titolo dell'opera, conferisce efficacia al messaggio.


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La mostra-evento è stata organizzata col beneplacito del Ministero della Cultura, Soprintendenza di Benevento e Caserta, nella persona del Soprintendente Mario Pagano, del Direttore Dr Gerardo Marucci e degli impiegati tutti, nonché col sostegno del Rotary International Distretto 2101, su coinvolgimento di Alfonso De Giulio, Presidente del Rotary Club Valle Caudina. Sarà aperta al pubblico anche le domeniche, dal 12 maggio al 12 giugno, presso la sede della Soprintendenza di Benevento sul Viale Atlantici e racconterà ai non vedenti e non solo, per un intero mese, vicende antiche e sempre attuali.

Nella foto, Dario D'Auria

L'opera di Lorian Ghetzer in mostra

{Pubblichiamo,  qui di sotto, le note inoltrateci dell'autore della Mostra, Dario D'Auria.

Alla base del progetto c’è la voglia di comunicare.
Voglia che è intrinseca nella creazione di opere d’arte e di scatti fotografici.
Il beneficio è noto. La comunicazione è la stessa socialità, l’esistenza con gli altri, l’appartenenza a un microcosmo e a un macrocosmo.
La mostra espone immagini, in duplice copia. Una è riportata in rilievo.
Le immagini rappresentate, come tutte le immagini, repliche di opere d’arte soprattutto, sono a sé stanti. Ovvero non esprimono assolutamente la realtà emotiva dell’opera originale, vuoi per la grafica, vuoi per l’esposizione degli scatti, il bilanciamento del bianco, le ombre, la stessa risoluzione, eccetera. Non saranno mai come l’originale. 
Quello che si va a condividere, ed ecco il punto di incontro tra i vedenti e i non, gli esperti e i non, gli aristocratici della cultura e i non, gli adulti e i non, è la significazione dell’opera rappresentata.
Il confronto dell’individuo con l’opera dovrebbe avvenire sempre in piena autonomia. 
Secondo punto focale del messaggio è la comunicazione tra persone che percepiscono in maniera diversa il mondo esterno.
Tale percezione si riflette su ciò  che viene definito "cultura", bene condiviso e dichiarato intangibile.
Altra forza di questa iniziativa è quella di spingere e propagare il messaggio della condivisione in tempi accettabili. Si pensi alle ultime immagini della guerra in Ucraina. In brevissimo “bambina con fucile e lecca – lecca” ha fatto la sua apparizione sui  più importanti network mondiali in pochi minuti. Come fare per renderla disponibile altrettanto velocemente a chi ha bisogno dell’ausilio tattile?
E, soprattutto, la significazione di tale immagine per tutti e la sua comunicazione. Non può bastare l’esposizione verbale. È necessaria l’autonomia nella percezione dello stesso concetto significativo.
Il perché della presenza nella Mostra Tattile di una scultura  contemporanea?
L’idea della scultura nella mente creativa dell’artista  riflette il desiderio della tridimensionalità condivisa, nell’immenso sforzo di plasmare la materia esistente in natura.
Avere la possibilità di toccare una scultura, soprattutto per chi non la può vedere, comporta una partecipazione diretta alla sua realizzazione e, in un’opera contemporanea, è l’interpretazione diretta, senza mediazione, dell’interiorità dello scultore. Basta considerare i segni dello scalpello già nell’ultima Pietà di Michelangelo, la Pietà Rondanini.
Il dipinto, invece, è un’immagine più facile da analizzare, per chi vede. È anche più facile  da realizzare e collocare, ma rimane vuoto di lato e dietro.
La scheda tattile in parte colma tale lacuna, facendo risaltare  il particolare sia del dipinto che  della scultura fotografata, proponendo un seguito, anche intriso di fantasia, dell’immagine relativa.
Dario D’Auria }


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