Danzica la meravigliosa (cosa vedere in due giorni e mezzo)
Nel nord della Polonia, sulla costa meridionale del Baltico, sorge Danzica.
Caduta fuori dal tempo, da sempre contesa e poi libera dopo il patto di Versailles, invasa (dai Tedeschi prima e dai Russi poi); rasa al suolo dai sovietici durante la seconda guerra mondiale, ricostruita con pervicacia dagli artigiani locali: Danzica è una città davvero bellissima.
Il 1° settembre 1939 le truppe tedesche entrarono con la forza in territorio polacco: fu proprio a Danzica che scoppiò la seconda guerra mondiale e venne commesso il primo crimine di guerra con la barbara uccisione degli impiegati dell'Ufficio Postale.
Il Museo della seconda guerra mondiale si trova appena fuori dal centro, in Wladyslaw Bartoszewski Square, vicino al fiume Motława: è uno dei più importanti d'Europa e merita almeno due ore di visita. In alcuni ambienti sono riprodotte le strade di Danzica, così come apparivano prima della devastazione, coi loro negozi, le edicole e le case.
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Museo della II guerra mondiale |
Al tramonto Danzica si tinge di ambra e d'oro: da secoli questa pietra viaggia lungo la rotta che collega il Baltico al Mediterraneo. Tutto, in città, ha il colore dell'ambra: i mattoni delle costruzioni - alcune, avveniristiche, sorgono sui resti delle abitazioni distrutte dai bombardamenti -, le guglie della cattedrale; l'alta torre della casa municipale, la gru portuale di epoca medioevale, alta quasi 30 metri.
La splendida Ulicka Długa - la via Reale, che si estende dalla Porta d'Oro a quella Verde - porta impronte tedesche, scozzesi e olandesi nelle meravigliose facciate dei palazzi, riconsegnate con maestria alla loro bellezza originaria; la casa di Uphagen ne è un esempio, coi suoi interni ristrutturati, ricchi di pezzi d'epoca.
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Casa Municipale, all'interno è visitabile un interessante Museo |
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Casa Uphagen |
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Ingresso di Casa Uphagen |
Il Museo dell'Ambra - situato in un antico mulino medioevale - merita sicuramente una visita: da subito si è immersi in un ambiente fascinoso, dai soffitti e dalle pareti scure, su cui giocano arabeschi color arancio. In mostra, incredibili gioielli, ma anche oggetti di uso quotidiano, mobili intarsiati, scacchiere. Per chi ha voglia di acquistare manufatti d'ambra, tappa d'obbligo è la Ulicka Mariacka, stradina bohèmienne caratterizzata da scalinate adornate dai gargoyles, bocche di pietra di draghi, mostri marini e leoni. Bar di tendenza, bistrot e ristoranti tipici sono distribuiti un po' ovunque in tutto il centro storico: noi abbiamo cenato da Restauracja Euro, lungo la Strada Reale: rapporto qualità/prezzo davvero ottimo e personale gentilissimo. Non ci piaciuto, invece, il tanto decantato Pierogarnia Stary Młyn: attesa lunga e pierogi gommosi anche se in tutte le salse, bolliti o infornati.
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Ulicka Mariacka |
Un'esperienza da fare, invece, e mangiare in un Milky Bar: prezzi a dir poco modici e ottima cucina. Consiglio, in una traversa della via principale, il Familijny Kos: zupy al pomodoro o brodo di pollo a un euro.
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Gioielli in esposizione al Museo dell'ambra |
Le passeggiate lungo la Motława sono un continuo meravigliarsi: tezzi aguzzi e mattoncini a vista, colori pastello o più nitidi; locali, ristoranti e gioiellerie, mentre il fiume scorre e, nonostante il freddo, alcuni coraggiosi si cimentano con le canne da pesca.
Imperdibile, il National Maritime Museum, situato in vecchi magazzini proprio nel punto in cui il canale sfocia nella Motlawa: ricco di manufatti e documenti riguardanti il trasporto navale e il commercio internazionale, è un vero e proprio spaccato della storia di Danzica e del suo rapporto col mare.
Da Danzica mi porto a casa l'idea di un passato da non ripetere; di dolore e di perdita, ma anche di resilienza. L'idea di una terra in rinascita, fiera: un concentrato di coraggio, progettualità e forza, come spesso mi capita di vedere nelle città del nord Europa 🧡
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