Alsazia in tre giorni
L'Alsazia è una variegata regione francese, terra di vini, contesa da Francia e Germania: vanta tradizioni e culture che appartengono a entrambe le nazioni.
Dopo essere atterrati a Basilea, partendo alle prime luci dell'alba da Napoli, ci siamo diretti verso la meravigliosa Strasburgo: l'avevo già visitata anni fa, ma adesso mi appare diversa, più vivace. Fa freddo, il cielo è fosco, ma sprazzi di luce illuminano l'acciottolato della Place de la Cathédrale, che pullula di persone. Sono tanti i dehors e i locali dove si può sostare, la paccottiglia alsaziana è in bella mostra sui trespoli e la magnifica cattedrale de Notre Dame è un colpo d'occhio indimenticabile: 142 metri di altezza, la più alta d'Europa.
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Scorci di Strasburgo |
Ci siamo svegliati alle due del mattino e siamo stanchissimi, ma al giro sul battello sull'Ill non rinunciamo: l'audioguida racconta la storia della città, con aneddoti relativi al periodo nazista, mentre la chiusa consente al battello di passare da un'altezza a un'altra. Il giro dura un'oretta e dall'imbarcazione si vede anche la città nuova, edificata dopo il 1870, quando Strasburgo divenne la capitale del Reichsland.
Per la cena, scegliamo l'ottimo ristorante Le Schnockeloc, non lontano dall'hotel (alloggiavamo a due passi dalla Stazione Centrale): il "baeckeoff" che abbiamo mangiato è un piatto di carne stufata e patate tipico della cucina alsaziana, molto buono. Sinceramente, la "choucroute alsacienne" (prosciutto e salsicce su letto di crauti), che pure ho assaggiato, non mi ha entusiasmata.
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Il giorno dopo raggiungiamo Obernai per una sosta veloce: delizioso paesino di circa 11.000 abitanti, ci accoglie con un magnifico sole, aiuole curate, bar e bistrot. Dalla piazza principale si può ammirare il Kappellturm, l'alto campanile della città.
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Uno scorcio di Obernai |
Da Obernai ci spostiamo verso Ribeauvillé, incantevole cittadina dalle case a graticcio, dette colombages, con piccoli negozi e bar all'aperto dove assaggiamo la famosa tarte flambé che, nonostante sia condita con cipolle e panna acida, è digeribilissima. Facciamo un lungo giro tra le stradine del paese e tra i vicoli: nessuna auto, l'atmosfera è rilassata e frizzante al tempo stesso. Situato lungo la route des vins, Ribeauvillé è chiamato il "paese dei menestrelli e dei pifferai". Nelle tante botteghe situate lungo la via principale è possibile degustare gli ottimi formaggi alsaziani. A me è rimasta nel cuore.
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Scorci di Ribeauvillé |
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Roberto in versione romantica |
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La famosa tartle flambé 😁💞 |
In serata raggiungiamo la stupenda Colmar: fiabesca, invasa da turisti da tutto il mondo, completamente pedonalizzata nel centro storico. Sul canale La Lauch si affacciano edifici medioevali e del primo Rinascimento. La collegiata di San Martino domina la piazza della Cattedrale: una sosta in un locale è d'obbligo, per assaggiare un ottimo Gewurztraminer. Il Bartholdi Museum si trova in un vecchio edificio del centro storico ed è la casa natale dell'ideatore della Statua della Libertà.
Come in una piccola Venezia, a Colmar si può risalire La Lauch a pelo d'acqua su una barchetta di legno, ammirando la città da una prospettiva diversa: il quartiere dei pescatori, il Mercato coperto, le facciate multicolori delle case. Consiglio di cenare in un piccolo, delizioso ristorante situato proprio a ridosso del quartiere da cui partono le imbarcazioni, La Petite Venice: è in Rue de la Poissonnerie n.4. Sicuramente Colmar è un luogo per turisti, dunque non tutto ciò che viene offerto è di qualità; ma l'assenza di auto in centro storico, l'atmosfera sognante e tranquilla che vi si respira, la rendono una meta ineludibile del viaggio in terra alsaziana.
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L'incantevole Colmar |
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Hotel Le Colombier, in centro storico |
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Vista dal battello |
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Winstub La petite Venice |
Il mattino dopo si parte per Riquewihr, Kaysersberg (letteralmente 'comprata' da Federico II e città natale di Albert Schweitzer) e Eguisheim. Il primo, situato in una bellissima valle ai piedi dei Vosgi, è certamente il più bello: la Disney si è ispirata proprio a questo villaggio francese per l'ambientazione de "La bella e la bestia". Edifici storici importanti, una cinta muraria parzialmente conservata, cortili assolati dove si può gustare dell'ottimo vino, antichi alberghi, bar all'aperto, scorci meravigliosi.
Il giorno dopo ripartiamo per Napoli, ma chissà che non ci si riveda presto, cara Alsazia, magari degustando altro vino e scoprendo nuovi villaggi!
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Riquewihr |
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Kayserberg, "comprata"nel XIII secolo da Federico II di Svevia |
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