Zagabria, una capitale da scoprire lentamente

Zagabria non abbaglia, seduce lentamente, va scoperta nella parte alta, tra le viuzze e i palazzi dove regnano pace e tranquillità. La zona è in rifacimento, dopo il terremoto del 2020: musei particolari (tra cui quello delle "Relazioni interrotte", 3,50 euro a biglietto, uno strano spazio che ho trovato divertente ma senza grandi attrattive), molto verde e vie pedonali che si irradiano dalla piazza Josipa Jelačića fino ai margini della città. 

La via dei locali

L'ottima cucina croata


La nostra visita della capitale croata parte proprio dalla piazza: si tratta di uno slargo circondato da bei palazzi ottocenteschi e brutte costruzioni risalenti all'epoca di Tito. Il grattacielo Zagreb 360, 8,00 euro a ticket d'ingresso, offre una bella panoramica sulla città, ma non è esattamente un'attrattiva, perché stona col resto delle costruzioni. Nelle giornate di sole questo spazio si riempie di gente, avventori e bambini: è possibile trovarvi bei bar e ottimi dolci - proposti ovunque - e ci si può fermare prima di visitare la città.

Lungo le vie di Zagabria che portano alla parte alta della capitale

I negozi del centro offrono prodotti a prezzi esorbitanti, quasi il doppio di quelli italiani. Le bici dei riders sfilano a velocità altissima sui marciapiedi e bisogna stare attenti a non farsi travolgere. Amélie è una pasticceria molto gettonata che si trova a pochi passi dalla cattedrale che, purtroppo, è ancora imbragata dopo il terremoto degli anni scorsi e non è visitabile. Le guglie laterali svettano imperiose per 108 metri di altezza e sono uno spettacolo, nonostante tutto.

Dalla via dei locali, Tkalčićeva Street, è possibile prendere la funicolare - la più corta del mondo, colma un dislivello di circa 30 metri - per raggiungere la parte vecchia della città che è, a nostro avviso, la più bella. Noi ci siamo ritrovati dalle parti della Torre Lotrščak proprio due minuti prima che venisse esploso il colpo di cannone. Da non mancare, una sosta da La Štruka, locale che propone tutte le varianti dello štrukli, piatto tipico croato, composto da pasta e vari tipi di ripieno, buonissimo.


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A 27 km dalla capitale, prendendo da Josipa Jelacica un autobus che porta alla stazione dei bus, si può raggiungere Samobor, delizioso villaggio attraversato dal fiume Sava, posto a ridosso del Parco naturale Žumberak-Samoborsko gorjesu cui svettano i ruderi del castello costruito nel 1260. Siamo arrivati lì nel bel mezzo di una festa padronale e siamo stati accolti a braccia parte negli stands dov'era possibile mangiare gratis. Grande energia, bella atmosfera, non ci siamo fatti mancare il dolce tipico del posto, la kremšnite, e abbiamo assistito alle prove del concerto che si sarebbe tenuto nel tardo pomeriggio.


La piazza principale di Samobor

La pasticceria Livadic,a Samobor

La deliziosa kremšnite


Da Konoba Didov, con Rob


I croati sono alti, le donne bellissime e ben vestite, la zona universitaria è ricca di bar instagrammabili, i passanti sorridono: uno di loro ci ha detto che forse Zagabria non gode delle attrattive di altre città europee e croate, ma che ci si vive bene e la qualità dei servizi è ottima. 

Il Dolak è un mercato storico che, al mattino, si riempie di prodotti dell'agricoltura; può essere divertente girovagare tra le bancarelle comprando dell'ottimo miele locale. 

A due ore di pulmann c'è Lubiana, se si ha tempo la si può raggiungere per una rapida visita. 

C'è ancora il nazionalismo di un tempo, in Croazia? Cosa pensano dei serbi? A questa domanda il taxista che ci ha accompagnati in aeroporto, salutandoci con un "arrivederci ragazzi" in perfetto italiano, ha scrollato le spalle, preferendo non rispondere. 

Ma questa è un'altra storia.


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