Ancora per poco
Madre. Da oggi in poi tutti i verbi saranno al passato.
È accaduto.
Un corto circuito, un lampo.
Entra ancora aria, nelle tue stanze. Ancora per poco, poi chiuderemo le serrande.
Sul comodino D. ha lasciato un bicchiere d’acqua. La sua devozione religiosa mi consola.
Sul cuscino il tuo viso era integro, dopo. Era, ancora per poco, quello che conoscevo prima che scomparisse per sempre.
Ma ora: ecco l'immagine di te alla finestra davanti al mare. Sei di spalle, indossi una sottoveste nera. Mi sorprende, nel guardarti, la tua schiena di ragazza.
Sono istantanee senza cronologia.
Ti rivedo che leggi e sollevi leggermente il viso per seguire un'ombra lontana.
Ti spio mentre metti il rossetto, sporgendo il busto verso lo specchio, una collana di perle al collo. Sono appena una bambina e ti guardo: penso che sei bellissima.
Ti vedo a Ravello, vestita di nero, vedova da poco. Ho davanti agli occhi lo svolazzo del tuo abito, il vento che ti scompiglia i capelli che ancora tingi.
Ti rivedo che scrivi, le belle mani, la grafia sottile ed elegante. Che sottolinei, stai al telefono per ore. Che fino all'ultimo usi un fax, un cellulare, un computer. Che fai poesia.
Eccoti china su C., mentre gli abbottoni il cappotto perché non prenda freddo. La tua voce in segreteria.
"La minima mia vicenda" dici (per quanto tempo ancora ricorderò il suono della tua voce?).
L'esatto colore delle tue pupille.
Ricordo che perdi le chiavi, e io che ti rimprovero. Hai lo sguardo smarrito di una bambina.
Mi rivedo imboccarti con disperazione, nei giorni del crollo, anni fa, quando reggesti all'urto come una quercia.
"Ora, sono vecchia" mi dicesti.
Eri tenera come solo le persone veramente forti sanno essere.
L'ho capito tardi: ti ho amata molto e volevo fuggire alla morsa di quell'amore.
*
Talvolta, d'improvviso, il tuo sguardo si accendeva, ed eri ancora tu.
Negli ultimi anni riempivi le pareti del tinello di post-it e appunti. La domenica mi trattenevi con la scusa di un caffè.
Uscimmo a comprare dei geranei, ricordi?
Te li sistemai sul davanzale. C'era la mia vita che aveva fretta. Quel giorno non sorridevi.
Sei stata tante cose, mamma.
Non ti perdo.
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