"Il gusto di una vita" di Iaia Caputo

"La memoria è inconsolabile. Perché nel rievocare un sapore, un odore, un suono del passato giunge la consapevolezza di averlo perduto, e perduto per sempre". . . . 🥘 Ricostruire il passato attraverso il gusto. È ciò che fa Iaia Caputo in questo bel libro nel quale la memoria è anche Napoli: con le sue strade e le piazze, l'odore del sugo la domenica, gli sciù, le discese a mare. La "cerimonia del cibo" è capace di creare depositi, ricordi che sanno di pane e di accoglienti vicini di casa, di attesa e nostalgia. ✍ "Il gusto di una vita" è un testo che avvolge il lettore. Intenso è il ricordo dell'imprevedibilità dell'infanzia; del padre di Iaia, elegante e risoluto, morto troppo giovane; della madre, chiusa nel cerchio affannoso e consolatorio della "casalinghitudine". Quest'ultimo, termine caro all'indimenticata Clara Sereni, che la Caputo cita, infatti, in esergo. Perché, "Il gusto di una vita", non è solo un libro di ricordi collegati al gusto e al cibo. 📚 È, piuttosto, il ritratto di una donna - tante donne - nate per accudire (anche) attraverso il cibo e che, allo stesso tempo, cercano di conquistare il loro posto nel mondo, sottraendo brani alla quotidianità. Donne che scrivono, creano e che, intanto, crescono i propri figli, fanno la spesa, organizzano amorevolmente la vita di quelli che amano. Donne che cercano sempre "una stanza tutta per sé", attingendo a riserve inesauribili di umanità, energia, generosità.

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