L'età del desiderio secondo Jennie Fields

‘L’età del desiderio’, di Jennie Fields (Neri Pozza Editore) si rifà al capolavoro di Edith Wharton 'L'età dell'innocenza' che valse alla scrittrice americana il Premio Pulitzer. Questo romanzo fu in parte ispirato dall'infelice matrimonio della scrittrice con il marito Teddy, banchiere di dodici anni più grande, instabile mentalmente e caratterialmente. 

L’incontro con Morton Fullerton, amico di Henry James e giornalista del 'The Times', nonché grande seduttore (era bisessuale), sconvolse la ragionevole esistenza di Edith. La Fields concentra il suo romanzo proprio su questa passione, affidando il racconto ai dialoghi tra la Wharton e la sua segretaria, la quale divenne - in breve tempo - depositaria dei segreti della scrittrice e testimone silenziosa di un amore impossibile. 

Nel romanzo si muovono personaggi ricreati mirabilmente: Edith, soprattutto, donna abituata a dominarsi, a costruire l'esistente e a analizzarlo attraverso la scrittura. L'irrompere della passione fu certamente alimentata dall’incostanza di Morton il quale, da amatore esperto, le insegnò una felicità sessuale mai conosciuta prima.

Morton era un uomo irregolare e infelice, il cui unico scopo era di conquistare nuove 'vittime': donne, ma anche uomini (si parlò di un suo legame con Henry James). 

Leggendo il romanzo della Fields ci si chiede cosa spinse la Wharton a confrontarsi con un uomo così irrisolto e crudele. Al di là di tutto, infatti, si trattò di uno smarrimento, di un pericoloso labirinto emotivo.
Cosa le insegnò questa perdita di sé?

Da questo legame la talentuosa Edith faticò a liberarsi. Faticosamente, comunque, seppe risalire la china e liberarsi dall’inciampo. Con generosità definì il pur ‘instabile’ Morton come "the ideal intellectual partner for me".

Edith Wharton
Morton Fullerton

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