Bellezza a Napoli, in piazza Dante





In piazza Dante, a Napoli, presso il Caffè letterario 'Il tempo del vino e delle rose', Cinzia Caputo ha presentato il mio romanzo, 'Amata nobis', edito dalla Giovane Holden di Lucca.
"Amata nobis" - che ho scritto col cuore ma anche con la mente, raccogliendo dati, informandomi sui costumi del tempo, spulciando tra le carte scovate da Marcello Craveri - è incentrato su una storia realmente accaduta. 
Il vero dramma - e questo va sottolineato -  è l'attualità del contenuto. Anche quello di Bellezza fu, in definitiva, un 'femminicidio', consumato nell'indifferenza generale di una comunità che non sopportava il fatto che Bellezza fosse un'irregolare, libera di autodeterminarsi, e che fosse, soprattutto, una donna.
Padrona delle arti mediche, Bellezza sapeva combinare le erbe, ne conosceva le virtù medicamentose, cosa demandata alla medicina ufficiale, spesso carente e, soprattutto, agli uomini.

Con Sabrina Varriccho e Annamaria Ievolella

Alla 'mia' Bellezza ho voluto dare un'altra possibilità, un finale aperto. Si tratta di un romanzo storico, basato anche sugli atti processuali che la riguardarono, ma io ho aggiunto e tolto, perché desideravo entrare nel cuore di un'epoca, di una mentalità che vedeva le donne costrette ad abdicare a sé stesse.

Un momento della serata

La Caputo ha parlato di memoria, ma anche di scrittura come riparazione, profonda ricerca dell'anima mundi, dell'interconnessione tra gli esseri umani. "Bellezza Orsini", ha detto, "fu vittima di un sistema che voleva separato il bene dal male, la regola e il dogma dal sentire profondo. E' un errore che l'umanità ripete sempre, con angosciante frequenza, e i fatti che accadono nel mondo ne sono la prova".
La serata è stata arricchita dalle domande di un pubblico attento e dalle letture della poetessa Rosanna Bazzano.

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