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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

Occidentali's karma

L'immagine del gruppo di turisti occidentali, bianchi e obesi, che avanza a testuggine dinanzi agli abitanti di un paesino indiano (Pune?), i piedi fasciati da buste di plastica per evitare il contatto col terreno (c'è l'obbligo di camminare scalzi), lo sguardo basso come per non essere contaminati. Brutti, spauriti, malati, chiusi. Una metafora dell'Occidente.
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É la mancanza di senso di cio' che si vive nel momento in cui lo si vive che moltiplica le possibilità di scrittura. A.Ernaux Cosa racconta, in definitiva, Annie Ernaux? Anni di vita ordinaria, in cui riesce a scavare con una lucidità importuna. Sei tentato di lasciare la lettura, ti pare di non capirne lo scopo. E invece, a un tratto, ecco la rivelazione: nel racconto di un'esistenza che non è la tua, appari tu, con i tuoi inciampi e la tua ricerca di senso, con il tuo smarrimento dinanzi all'apparente insignificanza di tutte le cose.

"Eterna Spagna", di Marco Cicala

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Insieme di aneddoti gustosi, di curiosità, immagini di luoghi (spesso reconditi o poco conosciuti), storie e personaggi ispanici,   “Eterna Spagna” di Marco Cicala (Neri Pozza Editore) è un saggio che regala molto ai suoi lettori. Consiglio di tenerlo sempre a portata di mano, soprattutto (ma non solo) se si ama la Spagna, il suo territorio, i suoi autori e le sue vicende. Io (che la Spagna la adoro ) mi ci sono immersa con curiosità e piacere. Rivedendomi nelle regioni visitate o immaginandomi in quelle che mi piacerebbe vedere prima possibile. Ma anche i luoghi noti – quelli dove tutti abbiamo, almeno una volta nella vita, messo una bandierina - vengono presentati in modo inusitato: penso alla Salamanca di De Unamuno, percorsa virtualmente assieme all’artista e alle sue manie, tra cui quella di creare origami in maniera compulsiva. Attraverso testimonianze esclusive e interviste, le vite più complesse (per esempio, quella di Francisco Franco), vengono interrogate e dipanate, ut

Arturo Belluardo a Benevento, sabato 2 dicembre

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Partecipazione affollata alla presentazione a Benevento di "Minchia di mare", opera prima di Arturo Belluardo. Un romanzo da leggere, per lo sperimentalismo linguistico che lo anima, per quanto si ride (amaro) e perché nel protagonista - l'adolescente Davide Buscemi - ognuno di noi può identificarsi. L'adolescenza è forse un'età dalla quale è impossibile uscire 'vivi', sembra dirci l'autore. Se nulla apparentemente accade, nella vita di Davide (che ama i supereroi e si sente prigioniero di suo padre, della provincia asfittica in cui vive, dei formalismi biechi degli adulti), in realtà è già accaduto tutto: Davide ha visto di che pasta sono fatti gli umani, e la disillusione prende il posto dell'incantamento. Tutto 'siciliano', questo libro: per la sua capacità di leggere il reale in modo netto e senza patetico; per lo sguardo lucido su cose e persone; per quanto il linguaggio usato sa dire, nel suo dialetto, affidandosi a pochi aggetti