Simposio a Ripa, bilancio dell'edizione 2017: due domande a Gianni Manusacchio e a Catia Mitri

Essere amica di Gianni Manusacchio e Catia Mitri è per me un onore.
Sono persone speciali, conoscerle è una fortuna e un arricchimento, per tante ragioni. Sprigionano un'energia positiva che fa bene a chi gli sta vicino. Anche quest'anno, grazie alla loro verve e al loro impegno, Ripalimosani (CB) è stata palcoscenico degli incontri 'simposiani', nelle date del 7/8 e 9 settembre. Gli ho rivolto alcune domande, perché mi raccontassero di questa Edizione e dei loro progetti futuri.




Caro Gianni e cara Catia, ho perso il conto...a quale edizione siamo arrivati?

Carissima Tullia siamo arrivati, anche grazie al tuo sostegno, alla sesta edizione consecutiva...e di questo siamo molto orgogliosi!

Bilancio di questo Simposio 2017?

Per noi il bilancio è ottimo, come sempre. La partecipazione ai simposi è stata leggermente esigua rispetto ai precedenti anni...forse a causa del tema affrontato: quello del 'mancato incontro' tra uomo e Natura... Evidentemente ancora non siamo pronti ad assumerci ognuno la propria parte di responsabilità, nonostante i continui disastri più o meno annunciati degli ultimi tempi. Le performance, in modo particolare quella teatral-musicale sulla tragedia del Vajont, sono state seguite ed apprezzate dal pubblico. Possiamo considerare positivo il bilancio del Simposio Ripa 2017 anche grazie alla collaborazione di un gruppo di dieci giovanissimi che, con passione e consapevolezza, hanno contribuito alla sua realizzazione. Un grazie ulteriore va ai partner e ai patrocini che ci sostengono sin dalla prima edizione.

Un momento dell'incontro al Palazzo Marchesale

Una bella immagine di Gianni e Catia

Cos'è che vi spinge ancora a occuparvi, in modo tanto capillare, di "territorio" e della sua salvaguardia? 

Perché ci sembra assurdo - e quasi innaturale - non occuparci di tutte bellezze storico-artistiche ed ambientali che ci circondano. Amiamo molto la nostra terra, abbiamo cura delle nostre origini. A tal proposito, per occuparcene in maniera ancora più capillare, abbiamo contribuito alla nascita del Comitato "RIPAE CIVES" per la tutela del patrimonio artistico-religioso, ambientale, architettonico e musicale di Ripalimosani.

Avete mai rimpianto di aver lasciato la capitale per far ritorno in Molise? Cosa rappresenta, per voi, Ripalimosani?

Nessun rimpianto per un luogo che per noi è stato di formazione a tutti i livelli, professionale ed umana, e che ci ha permesso di avere un punto di vista differente rispetto a chi non ha mai lasciato il Molise. Ci auguriamo abbia anche saputo insegnarci la giusta distanza per affrontare tematiche importanti in maniera più oggettiva possibile. Ripalimosani è il "laboratorio" dove sperimentare progetti culturali che in alcune regioni d'Italia funzionano perfettamente da anni grazie alla consapevolezza del proprio patrimonio storico-culturale.

Un altro bel momento della manifestazione

Progetti per questo prossimo 2018?

Dallo scorso anno abbiamo unito il Simposio 2016 con quello 2017 attraverso appuntamenti a cadenza mensile domenicale, con incontri svoltisi presso le sale del Palazzo Marchesale di Ripalimosani. Anche quest'anno replicheremo gli appuntamenti domenicali che faranno da filo conduttore al Simposio 2018, con l'obiettivo di arrivare più preparati e consapevoli all'evento culturale di settembre. Il Simposio Ripa 2018 andrà ancora più in profondità, affrontando il tema del territorio e delle sue risorse quasi fosse un'entità in carne ed ossa con la quale dialogare.Per sapere nel dettaglio quali saranno le novità legate alla programmazione delle "Domeniche al castello" e di altri eventi, è possibile visitare la pagina Facebook o scaricare la App gratuita 'Simposio Ripa' e, presto, ci sarà anche il sito web relativo al Simposio.



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