....provavo tutto questo, naturalmente, sotto forma d'una grande confusione di disgusti, di rivolte, e di complessi di solitudine, di disadattamento, di superiorità e di colpa. Non erano pensieri chiari. Ondeggiavo e deperivo in un'atmosfera di inquietudine debolmente illuminata da parole come queste: "Io sono un altro", oppure: "Devo rifiutarmi di giocare un gioco in cui tutti barano".

L.Pauwels, Monsieur Gurdjieff

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