Un piccolo lago di innocenza - Irene Frain, Beauvoir in love, pag. 291

Non c'è nessuna debolezza, in questo perdono. Ma semplice tenerezza. E' fedeltà a una visione dell'esistenza che N. ha iniziato a mettere in scena nel suo romanzo: ogni essere umano custodisce dentro di sé, fino alla morte, un piccolo lago di innocenza; è la vita che lo ferisce e lo spinge a far del male agli altri. E se N. sussurra ancora una volta "Piccola, piccola" nel ricevitore, è anche per far capire a S. che conosce il suo segreto: in realtà, lei non è altro che una povera bambina ferita, infelice, smarrita. Anche Sartre ha la sua parte di sfortuna: la bruttezza.

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