L'inutile

"(...) È difficile passare dall’inutile, la lettura, all’utile, la menzogna. All’uscita da un grande libro conoscete sempre quel sottile malessere, quel periodo di fastidio. Come se si potesse leggervi dentro. Come se il libro amato vi desse un viso trasparente, indecente: non si va per la strada con un viso così nudo, con quel viso denudato di felicità. Bisogna aspettare un po’. Bisogna aspettare che la polvere delle parole si sparpagli nel giorno. […] A cosa serve leggere? A niente o quasi. È come amare, come suonare. È come pregare. I libri sono dei rosari d’inchiostro nero, ciascun grano dei quali ti scorre tra le dita, parola dopo parola".



Christian Bobin, da ‘Mille candele danzanti’.



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