Quattro giorni a Porto



Partite da Napoli al mattino presto, dopo circa tre ore di volo atterriamo nella magnifica Porto: l'antica città fondata dai Romani ci attende, mollemente sdraiata sulle rive del Douro. Ma attenzione: la placida atmosfera che vi si respira non deve trarre in inganno. Porto è infatti una città vivacissima e frizzante!

All'aeroporto ci accoglie un vento freddo che spazza via le nuvole, regalandoci una prima, bella giornata di sole.
Abbiamo scelto di dormire nella zona di Bolhao, di fronte all'antico mercato storico, attualmente in ristrutturazione. Scelta che si rivelerà vincente per visitare a piedi la città, nonostante la continua pioggia e le schiarite dei giorni successivi. L'Atlantico rivendica la sua presenza; lo si può raggiungere prendendo, al costo di 5,00 euro a tratta, l'electrico numero 1, tram storico il cui capolinea è a poche decine di metri dalla Cattedrale del Se. Sedendosi lato finestrino si può godere di uno splendido panorama e seguire con lo sguardo lo scorrere placido del Douro fino all'Oceano.

Il Douro visto dal tram

Il primo giorno di visita lo trascorriamo a scoprire le pasticcerie della zona, assaggiando i pasteis de nata appena sfornati, fotografando le vecchie edicole dei negozi che si aprono lungo la strada e percorrendo la Rua da Santa Caterina fino al "Majestic", antico caffè della città che, secondo la leggenda, ha ispirato J.K.Rowling, che si sedeva ai suoi tavolini in cerca di afflato creativo. Anche noi ci accomodiamo all'interno delle sue sale: un cappuccino costa 6,00 euro ma questo, forse, è il prezzo della felicità!
Lungo la rua, magnifiche appaiono le facciate dei palazzi ottocenteschi, molti dei quali in pieno restyling. Superata la Stazione ferroviaria di Sao Bento (non mancate di vistarne l'ampio atrio, ricco di azulejos, bellissimo), raggiungiamo Rua das Flores, coi suoi bei negozi e i locali dove fare uno spuntino.
In un ristorantino vegetariano, la Mercearia das Flores, consumeremo velocemente un'insalata, circondate da scaffali stracolmi di prodotti locali: sardine inscatolate, paté di sardine e di salmone, baccalà sottolio. Ecco l'aria che si respira a Porto: qui si lavora, si produce, si aprono locali e ferve l'attività economica... Un famoso detto portoghese dice proprio così: "A Lisbona si sta a guardare, a Braga si prega e a Porto si lavora".

Mercearia das Flores


Dopo una lunga passeggiata decidiamo di tornare a casa per riposare un pò. In serata ci attende una sosta in zona Ribeira e una cenetta a base di baccalà e francesinha (quest'ultima è una specialità della città, un piatto ricco e ... non per tutti i palati).




Restiamo incantate dinanzi al Ponte Dom Luis che unisce le due sponde del Douro, tra i riflessi tremolanti delle case e delle imbarcazioni. Patrimonio dell'Unesco, la Ribeira sorprende il visitatore per la sua autenticità, per la bellezza delle sue strade che scendono verso il fiume, strette tra i palazzi settecenteschi dai colori vivaci che ospitano locali e ristoranti alla moda. 


Dalla Ribeira partirà, il giorno dopo, la vera scoperta della città, dopo la visita alla magnifica Cattedrale del Se, patrimonio Unesco ed espressione di un maestoso, tronfio, immaginifico stile barocco. Piove a dirotto ma non ci facciamo scoraggiare, rifocillate da una ricca colazione alla Confeitaria da Bolhao  https://confeitariadobolhao.com/ingles/entrada.html. Difficile resistere dinanzi all'abbondanza e magnificenza del cibo esposto: un tripudio di dolci, confetti, pasteis, torte dolci e salate, pastel di baccalà, formaggi, salumi, tutto a prezzi più che accessibili...


Dalla Ribeira decidiamo di attraversare a piedi il ponte e di raggiungere la sponda opposta del Douro, dove sorge il comprensorio di Villa Nova de Gaia. Visitiamo lo stabilimento Taylor's e decidiamo di concederci un assaggio di vino (un ottimo Porto vintage)  prima di provare il giro in teleferica (6,00 euro a tratta), sotto una pioggia battente. Impagabile la vista sui tetti e quella, coloratissima, delle case della Ribeira.

Una Porto struggente



A Villa Nova de Gaia non mancano bar e ristorantini, e sono molte le cantine storiche da visitare. Anche qui, le stradine acciottolate e i palazzi raccontano una storia antica, fatta di coltivazione e di commerci, di lotte e di tenacia. Furono gli antichi Romani ad importare la vite nella Valle del Douro, sfidando le difficoltà di un territorio impervio.




Il terzo giorno raggiungiamo l'Oceano, complice un timidissimo sole. Non durerà, la pioggia ci sorprenderà dinanzi alla maestosità di uno scenario naturale bello come pochi. Rientriamo in centro, alla scoperta dei negozi, delle stradine in salita, delle belle chiese di cui la città è davvero ricca. Raggiungiamo il Palazzo da Bolsa, ma lo troviamo chiuso ai visitatori a causa di un evento. Ci dirigiamo allora verso la Libreria Lello: lunga fila per il biglietto (5,00 euro), che varra' uno sconto sugli acquisti. C'e' troppa gente all'interno, troppa calca e, come dire, tutto ci appare  'turistico'. Questo però nulla toglie all'importanza di una libreria che e' considerata tra le piu' belle al mondo, con i suoi cento anni di storia, il suo stile tra il gotico ed il liberty, la sua magnifica, labirintica scala. Sembra davvero di rivivere l'atmosfera così ben descritta nelle avventure di Harry Potter.

Una foto di repertorio: l'inaugurazione del locale, nel 1906

Dalla zona della Libreria Lello si può raggiungere il quartiere ebraico. Vale la pena percorrerne le antiche strade in salita, circondate da palazzi ancora in parte fatiscenti, che aggiungono molto fascino alla storia del luogo.
Nei dintorni della Libreria, dalla parte opposta al quartiere ebraico, in Rua das Carmelitas e nei vicoletti che la tagliano, vi sono molti negozi vintage e bellissimi palazzi ottocenteschi. Le vie, qui, non hanno perso nulla del fascino di un tempo, con le vecchie edicole in legno dei negozi che si susseguono una dopo l'altra.
In serata ci attende una magnifica cena in un locale trendy: ottimo cibo e calda atmosfera da "Flow"   http://www.flowrestaurant.pt/flow/

Il quarto giorno di permanenza lo dedichiamo allo shopping e ad una bella passeggiata, regalandoci una sosta alla "Casa portuguesa do pastel do bachalau", tappa obbligatoria del viaggio: non so se vi si mangino i pastel di baccalà piu' buoni del Portogallo, ma l'atmosfera del locale merita comunque la visita.
Il sole fa capolino tra le nuvole, quasi a volerci consolare, e il vento si  è placato.
In serata, gustosa cena in un locale davvero tipico, situato in un antico palazzo in centro: atmosfera informale e candele sui tavoli. Siamo al Raiz http://www.raiz.com.pt/. Piatto forte, il baccalà in pastella e le zuppe di pane con funghi o gamberetti.
A Porto sì mangia bene ovunque, il cibo è  vario, piccante e salato, ottimo il pesce ma anche la carne, i prodotti da forno sono buonissimi e i dolci squisiti. Davvero c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Porto e una città bellissima, capace di trasmettere grande energia, distribuita com'è su più colli, capace di vantare un patrimonio architettonico unico e prodotti tipici  - come il vino omonimo - famosi in tutto il mondo. E una città molto diversa da Lisbona, che appare monumentale e seriosa (ed io l'adoro!). E' un luogo in divenire, proiettato verso il futuro, divertente, ricco di opportunità.
Porto è più irriverente, meno riservata di altre città portoghesi. Ed io, Mariarita, Paola ed Anna Maria ci abbiamo davvero lasciato un pezzo di cuore.


Vista sugli antichi quartieri seicenteschi








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