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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Conversazioni a proposito di "Effi Briest" - Leggere mette le ali

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"Effi Briest", il capolavoro di Theodor Fontane (1819-1898), è la proposta di lettura fatta da Patrizia all'interno del nostro gruppo.  Confesso che non conoscevo affatto questo scrittore tedesco, che pure si pone tra le maggiori voci del panorama letterario europeo ed è considerato il rappresentante del realismo poetico. Leggerlo coralmente ha attivato in noi molte riflessioni e la necessità di un dovuto approfondimento.  È un testo, "Effi Briest", che non può mancare nella libreria di un ''lettore forte", e che sa offrire uno spaccato lucido della soffocante esistenza borghese ottocentesca.  Ma appare comunque attualissimo perché, ovunque ci sia conformismo e venga soffocata la libera espressione di sé, c'è una Effi sofferente, che vive per delega la propria esistenza e a cui viene chiesto solo di stare al proprio posto. Effi non ha, né vuol avere, la grandezza d'animo di un'Anna Karenina, né l'impulsività di una E

"Al di là del cuore", di Giovanni Salemme

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Ventidue madrigali. Piccole gemme incastonate nella pagina e dedicate alla Donna che si pone come tramite tra Dio e l'uomo, Donna che racchiude in sè tutta la bellezza concepibile. Versi da leggere e da rileggere per scoprirvi, ogni volta, nuovi mondi che si svelano. Endecasillabi, dieresi, sospensioni del ritmo. È nascosta, tra le rime e gli accenti, un'eleganza antica, che cela l'attitudine ai sentimenti. Una sensibilità e un pudore così rari da trovare, oggi. E necessari. "Quand'Io guardo la volta celeste mi perdo nella beltà del creato e non vi sono grazie come queste. Della natura sono innamorato, ché penso a Voi che mi fate felice ora che scorgo il puro volto amato. Ascolto solo ciò che il cuore dice: mero amarVi  è tutto, altro non lice". Poesia cristalizzata nel tempo, preziosa, limpida. Pur nascosta nei versi, traspare una vitalità prorompente, una grande curiosità verso la vita. Così come c'è vita nelle imm