I.





Di alcune persone, il ricordo è collegato a vicende necessarie e importanti.
Abbiamo fatto largo alla loro presenza negli spazi che non siamo soliti aprire, gli abbiamo affidato i nostri affanni.

Oggi ho pensato a te e a quando ti ho vista la prima volta. 

Ma le date si accavallano, io ero troppo giovane e tu madre di quattro figli, forse avevi l'età che ho io adesso ed eri in preda a un dolore recente. 

*

Un pomeriggio entrai in cucina (raccoglievo le briciole dai mobili, riordinavo i panni stesi sul tavolo dove tu stiravi) e ti trovai che piangevi. Mi risultò semplice consolarti, forse non aspettavi altro,  raccontavo a me stessa storie che neppure immaginavo (ero pur sempre stata un'alunna diligente) e tu volesti credermi, perché ne avevi bisogno. Eri una donna semplice ma, allora, non potevo comprendere quanta forza ti avesse richiesto essere solo una moglie, e una madre.

Ho del tuo volto un ricordo approssimativo e bello, come di una foto in bianco e nero. Gli occhi scuri e fiammeggianti che, talvolta, riscopro nel viso di mia figlia. 
Da ragazza eri stata una vera bellezza: mora, alta, fasciata nei tailleurs che cucivi da sola, un po' insicura sui tacchi che non sapevi portare. Ricordo le mani larghe, buone per impastare la farina con l'acqua, per cucire e per curare la terra, per accarezzare i tuoi bei figli e le loro nuche tenere.

*
Talvolta risento la tua voce, profonda e stridula a tratti, e pure un po' stanca. 
Una notte, anni dopo (tu già non c'eri più, dispersa in una bolla fuori dal tempo), mi ritrovai in mare aperto a guardare il cielo pieno di stelle. Mi dissi che tu, un cielo così, non l'avevi mai visto e provai dolore per te, perché mi sembrava tutto iniquo e senza senso.

Credo di averti voluto bene e non ho mai preteso che comprendessi la mia inquietudine.
Ho sentito il peso del tuo rancore ma l'ho giustificato, e non mi è importato. 
Ti tengo custodita dentro di me, perché tu, senza saperlo, senza volerlo, mi hai dato il senso di un radicamento possibile, la concretezza a dispetto di tutto.

Sei nel sangue di chi è venuto dopo, respiri sotto le curve stellate dei cieli che ci sono e che ci saranno.
Niente mai scompare davvero, no? 





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