"Eterna Spagna", di Marco Cicala
Insieme di aneddoti gustosi, di
curiosità, immagini di luoghi (spesso reconditi o poco conosciuti), storie e
personaggi ispanici, “Eterna Spagna” di
Marco Cicala (Neri Pozza Editore) è un saggio che regala molto ai suoi lettori.
Consiglio di tenerlo sempre a portata di mano, soprattutto (ma non solo) se si
ama la Spagna, il suo territorio, i suoi autori e le sue vicende.
Io (che la Spagna la adoro) mi ci sono immersa con curiosità e
piacere. Rivedendomi nelle regioni visitate o immaginandomi in quelle che mi
piacerebbe vedere prima possibile. Ma anche i luoghi noti – quelli dove tutti
abbiamo, almeno una volta nella vita, messo una bandierina - vengono presentati
in modo inusitato: penso alla Salamanca di De Unamuno, percorsa virtualmente assieme all’artista
e alle sue manie, tra cui quella di creare origami in maniera compulsiva.
Attraverso
testimonianze esclusive e interviste, le vite più complesse (per esempio, quella
di Francisco Franco), vengono interrogate e dipanate, utilizzando un linguaggio
discreto e sagace al tempo stesso.
Marco Cicala ha conversato con
Almodovar e con Miguel Bosè, ma pure con i testimoni della dittatura franchista
e con la maitresse più conosciuta di Spagna o con Enrique Irazoqui, che
interpretò il Cristo nel film “Il Vangelo secondo Matteo” e che ci racconta di Pier Paolo Pasolini ( e della sua disperante, e a tratti allegra, umanità).
In questo lucido e divertente
saggio ci viene rivelato un mondo che, nonostante tutto, resta avvolto nel suo
mistero e nelle sue peculiarità.
Un mondo dove tutto rimane
stupefacente e umanissimo (la figura di Santa Teresa è resa meravigliosamente),
tra i mulini della Mancia e la solitudine dell’Estremadura, sotto un cielo che
arde e brilla.
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