Camila Raznovich, l'irrequietezza e 'Lo spazio tra le nuvole'

Metti una giornata invernale col sole, l'aria frizzante, una città che amo particolarmente, Roma. Metti una fetta di torta alle mele, un buon caffè e un libro scelto col cuore, in un bar un pò appartato, lontano dalla calca. Godendomi le ferie, tra una mostra di Hopper e una visita ai Mercati Traianei, mi sono imbattuta nell'ultima pubblicazione di Camila Raznovich , volto noto della TV e conduttrice di 'Kilimangiaro'.
Ho letto con piacere il suo 'Lo spazio tra le nuvole', Ed. Mondadori, rivedendomi qui e lì - certamente riconoscendomi nella sua irrequietezza, compagna meravigliosa che, come dice lei, la fa soffrire. Mi sono rivista ad Angkor Wat, in un viaggio fatto qualche anno fa, tra le rovine e le liane; e in altri percorsi che vorrei fare, come quello alla scoperta del Vietnam o del Peru'. Ho avuto, col testo, un approccio emotivo e spontaneo, che mi ha gratificata. Camila Raznovich sa raccontarsi con sincerità ma anche con pudore, trasmettendo tutto l'entusiasmo della scoperta. Zainetto, abbigliamento minimale, circuiti poco noti da esplorare, in nome di una libertà che richiede soprattutto coraggio: questi sono gli strumenti e questo è il senso del viaggio, per l'autrice. La ricerca, alla fine (e questo vale senz'altro anche per chi scrive), è sicuramente quella della felicità.



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