La Candelora nel ventre di Napoli è "Dal buio alla luce"

Rifugio antiaereo ma, prima ancora, acquedotto greco, utilizzato poi dai romani, a 24 metri di profondità dalla superficie della terra.
“Napoli del sottosuolo” ha un accesso da Piazza Cavour e si estende per chilometri dentro le viscere della città. Fu usata come discarica per molti secoli e poi, grazie all'impegno di alcuni volontari e all'intervento decisivo dell'Associazione La macchina del tempo, è diventato un luogo misterico che, saggiamente, Cinzia Caputo e Barbara Beth hanno deciso di 'utilizzare' per la loro personale rivisitazione di Persefone.
La Candelora nel ventre di Napoli - Dal buio alla luce, ha attratto non poco pubblico, lo scorso tre febbraio 2013, nonostante il tempo inclemente e la pioggia battente sulla città. Accompagnati dalle danze di Elisabetta Surico, dai canti di Massimo Rispoli e dalle musiche di Carla Punzo, Francesco Guarracino e Gustavo De Lutio, è iniziata, con Persefone, la discesa nel buio.Persefone (Kore) fu imprigionata da Ade, fratello di Zeus e costretta a vivere negli inferi per sei mesi all'anno. La sua vicenda è stata rivisitata, in poesia, da Wanda Marasco, Angela Schiavo, Sabina Siracusano, Ester Basile, Cinzia Caputo, Rita Felerico e Tullia Bartolini.Suggestivo il percorso nei vari ambienti del'ipogeo, tra oggetti recuperati durante gli scavi (molte piastrelle settecentesche, cocci e vasi) e graffiti sui muri risalenti alla seconda guerra mondiale.Una Napoli poetica da riscoprire – nonostante gli inciampi di una città che fatica a risorgere – grazie anche ad eventi di questo tipo, gestiti con coraggio nel nome dell'arte e del volontariato poetico.

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